DIEPPE (XII, p. 780)
Lo sbarco di Dieppe. - La notte del 18 agosto 1942, al sorgere della luna, salparono dall'Inghilterra, su oltre 200 navi di ogni genere, le truppe destinate allo sbarco.
Il nucleo principale della spedizione, al comando del gen. I.H. Roberts, era costituito da quattro reggimenti canadesi, da un battaglione carristi con 28 carri armati pure canadesi, da reparti speciali dei servizî, da "commandos" britannici, "rangers" americani e unità della "Francia combattente". La costa di Dieppe doveva essere investita sopra un tratto di circa 16 km. ed erano previsti sbarchi su otto punti differenti: due da parte di "commandos" e "rangers" su ciascuna delle estremità del fronte di attacco e quattro al centro, due dei quali proprio sulla spiaggia della città, lungo la passeggiata a mare. Gli sbarchi dovevano essere preceduti da un breve, intenso fuoco delle artiglierie navali, seguito da un attacco aereo che avrebbe dovuto isolare le difese a tergo della spiaggia di Dieppe.
Alle ore 3,47 del mattino del 19 agosto, la formazione incontrò, a circa 11 km. dalla costa, una flottiglia di motopescherecci tedeschi, che aprirono prontamente il fuoco e diedero l'allarme. La reazione germanica fu pronta ed efficace, molte unità da sbarco furono disperse e le superstiti presero terra con qualche ritardo sul previsto, le perdite delle truppe furono sensibili, i carri armati sbarcarono con difficoltà, molti andarono distrutti e quelli che scesero a terra non riuscirono a progredire. La speranza di potersi impadronire di Dieppe andò delusa e solo la batteria di Berneval, ad oriente del porto, fu distrutta. Le truppe sbarcate si comportarono con altissimo valore, ma furono ben presto inchiodate nei pressi della spiaggia e alle ore 13,08, il brigadier generale Southam, comandante delle truppe a terra, era costretto ad arrendersi.
Dei 5000 canadesi impegnati, 593 erano morti, 1901 caddero prigionieri, 287 andarono dispersi, 591 tornarono feriti in Inghilterra. Imprecisate le perdite subite dalle altre truppe britanniche, americane e francesi. Quali siano stati gli scopi dell'operazione, troppo in grande per essere ritenuta una ricognizione, troppo deboole per essere considerata un principio d'invasione, non è ancor chiaro. Può darsi che non siano state estranee alla decisione considerazioni di carattere internazionale, derivanti dai rapporti tutt'altro che facili fra alleati, nelle guerre di coalizione.
Bibl.: L. Mondini, Dal Blitzkrieg alla sconfitta, in Nuova Antologia, maggio-giugno-luglio 1947; The combined operations command, Combined operations 1940-1942, Londra 1943.