VALERI, Diego
Poeta, nato a Piove di Sacco (Padova) il 25 gennaio 1887. Insegnò a lungo italiano e latino nei licei; studioso di letteratura francese, specie moderna, ebbe per qualche tempo l'incarico di questa disciplina nell'università di Padova; da alcuni anni è addetto alla Soprintendenza all'arte di Venezia.
Si rivelò con un volume di liriche, Umana (Ferrara 1915), cui seguirono altre raccolte: Crisalide (ivi 1919); Ariele (Milano 1924); Poesie vecchie e nuove (ivi 1930); Scherzo e finale (ivi 1937). Ha scritto inoltre una favola drammatica in due atti, Soregina (Venezia 1928); alcuni libri per ragazzi, fra cui uno di versi, Il campanellino (Torino 1928); e un volume di prose liriche, Fantasie veneziane (Milano 1934). Ha tradotto, fra l'altro, Mirella del Mistral (Torino 1930) e, in modo eccellente, Madame Bovary del Flaubert (Milano 1936). Dei suoi studî di letteratura francese sono anche frutto le numerose voci scritte per l'Enciclopedia Italiana, i molti saggi pubblicati in riviste ma non ancora raccolti, e il volume Scrittori francesi, sommario storico e antologia (Milano 1937).
Impressionista, visiva, sensuale d'una sensualità mobilissima fra tristezza e ironia, la poesia del V. è andata via via elaborando il suo crepuscolarismo iniziale e i suoi motivi demussettiani, pascoliani e soprattutto dannunziani, in un tono medio fra discorsivo e cantabile, fra prosastico e lirico; in un ritmo modesto ma aderente di canzonetta, che rinnova, nei momenti migliori, il genere della canzonetta o filastrocca crepuscolare (si pensi a un Govoni) con una grazia leggiera di anacreontica. E sono, codesti - fuori di certa sua velleità meditativa o di amplificazioni metafisiche del dato sentimentale o sensuale -, momenti di abbandono al ricordo, di vagheggiamento della bellezza muliebre, cui spesso si mescola quello della bellezza naturale, del paesaggio, sino a formare una sola nostalgia, d'un'ora del tempo o d'una stagione della vita.
Bibl.: P. Nardi, Novecentismo, Milano, 1926; P. Pancrazi, Scritt. ital. del Novecento, Bari 1934; id., in Corr. d. sera, 11 agosto 1937. Altra bibl., in A. Galletti, Il Novecento, Milano 1935.