Scrittore italiano (Piove di Sacco 1887 - Roma 1976); prof. (dal 1939) di lingua e letteratura francese nell'univ. di Padova; socio nazionale dei Lincei (1967). Si rivelò con un volume di liriche, Umana (1915), cui sono seguite altre raccolte: Crisalide (1919); Ariele (1924); Poesie vecchie e nuove (1930); Scherzo e finale (1937); Tempo che muore (1942); Terzo tempo (1950); Il flauto a due canne (1958). La sua poesia è venuta elaborando l'iniziale crepuscolarismo in un tono medio, fra la lirica pura e una ritmata discorsività, che nei momenti migliori arieggia alla grazia lieve dell'anacreontica. Nel 1962 il volume delle Poesie, che V. chiamava "riassuntivo e, in qualche modo, definitivo", accoglieva la parte più cospicua dell'attività del poeta, che sarebbe continuata con le liriche di Verità di uno (1970) e di Calle del vento (1975). V. scrisse anche prose evocative e di viaggio (Fantasie veneziane, 1934; Guida sentimentale di Venezia, 1942; Taccuino svizzero, 1946; e, di più ampio respiro, Giardinetto, 1974) e libri per ragazzi (fra cui uno in versi, Il campanellino, 1928); e ha dato ottime traduzioni di Mirella di F. Mistral (1930), di Madame Bovary di G. Flaubert (1936), di Lirici tedeschi (1959) e di Lirici francesi (1960). Ha pubblicato inoltre pregevoli volumi di critica: Saggi e note di letteratura francese moderna (1941); Il simbolismo francese (1954); Da Racine a Picasso (1956).