RIVERA, Diego
Pittore messicano, nato a Guanajuato l'8 dicembre 1886, morto a Città del Messico il 25 novembre 1957. Iniziati assai presto gli studî artistici all'accademia di San Carlos a Città di Messico, si dimostrò fin d'allora insofferente del tradizionalismo accademico. Un primo viaggio in Europa nel 1907-10 lo portò in Spagna, poi in Francia e, attraverso il Belgio e l'Olanda, in Inghilterra, dove lesse gli scritti di Marx. Tornato per breve tempo in patria, v'imparò la tecnica dell'encausto. In questo periodo prese parte attiva a una rivoluzione. Durante un secondo lungo soggiorno in Europa (1921-22) sostò ripetutamente a Parigi dove conobbe Picasso e gli altri pittori d'avanguardia e si recò tra l'altro, in Italia dove, a Padova, fu particolarmente colpito dagli affreschi di Giotto. Si andava così maturando la sua vocazione di pittore murale e di propagatore di un messaggio nazionale e sociale: due aspetti, questi, tanto strettamente legati e fusi nella sua personalità, che R., dal suo rientro in Messico nel 1922, non concepì più un'arte che non avesse un'ispirazione politico-sociale; e d'altra parte, può dirsi che la rivoluzione messicana abbia trovato nell'arte di R. uno dei più efficaci mezzi di propaganda. La grandiosa rinascita artistica operata in Messico dall'attività di frescanti di R., di J.C. Orozco e di D.A. Siqueiros, non è che un aspetto della rivoluzione stessa.
Se l'esasperata plasticità è carattere comune ai tre artisti in quanto necessaria alla loro aspirazione a una forma monumentale e al loro desiderio di parlare al popolo, il tono di R. si distingue soprattutto per un senso epico della narrazione che vuole esaltare le vicende antiche e moderne del popolo messicano e che talvolta, gonfiandosi di oratoria magniloquente, appesantisce le composizioni. Si citano fra le sue più importanti decorazioni murali quella ad encausto della Escuela Nacional Preparatoria a Città del Messico (terminata nel 1922); gli affreschi per la Secretaría de Educación Pública a Città di Messico (1923-28); quelli per la Escuela Nacional de Agricultura a Chapingo (1924-27); per la loggia del Palacio de Cortés a Cuernavaca (Morelos) con scene della vita di H. Cortés, della rivolta dei contadini, ecc. (1929); per la California School of fine arts in San Francisco; per l'Institute of Arts a Detroit; per il Rockefeller Center a New York (asportati dalle autorità perché includevano il ritratto di Lenin); per la New Workers School a New York; per il Palacio de Belles Artes a Città di Messico, con Scene della recente storia messicana e Esaltazione dei tre capi della rivoluzione agraria (1942-47); per l'Instituto Nacional de Cardiología a Città di Messico; per l'Instituto Mexicano del Seguro Social a Città di Messico (1953); ecc. Sono da ricordare inoltre alcune decorazioni a mosaico, come quella, originalissima in pietra naturale, accompagnata da grandi rilievi, del bacino di raccolta delle acque del fiume Lerma a Città di Messico e quella, sempre nella stessa città, sulle pareti esterne dello stadio della città universitaria.
Molto vasta è stata anche la produzione di cavalletto che, oltre ai temi consueti, ha anche trattato talvolta la natura morta, il paesaggio, ma soprattutto il ritratto (di ritratti sono ricche anche le decorazioni ad affresco): si conserva, in molte collezioni pubbliche e private soprattuto statunitensi e messicane (New York, Mus. of Modern Art; Filadelfia, Pennsylvania Museum; Los Angeles, County Museum; San Francisco, Museum of Art; Città di Messico, Museo Nazionale d'arte plastica, ecc.).
Si deve anche a R. il progetto della cosiddetta Piramide, in lava nera, costruita nella valle Pedregal, di fronte alle porte di Città di Messico, e decorata con mosaici in pietre naturali. destinata ad ospitare nei suoi tre piani la collezione archeologica messicana raccolta da R. stesso. Ha eseguito anche litografie (ispirate spesso ai suoi affreschi) e illustrazioni (C. Beals, Mexican maze, Filadelfia 1933; G. Chase e M. Tyler. Mexico; a study of two Americas. New York 1933; B. D. Wolfe, Portrait of America, ivi 1937; ecc.).
Nel 1934 R. era divenuto professore al Collegio Nac. di Città di Messico; nel 1956 divenne membro corrispondente dell'Accademia tedesca d'arte di Berlino.
Presente in molte esposizioni, collettive e personali, in Messico e negli S. U. A., la sua arte venne fatta conoscere in Italia attraverso le 17 opere esposte nel padiglione messicano della XXV Biennale (1950), che nella sua successiva edizione (1952) espose ancora 4 quadri di Rivera.
Bibl.: D. R. (introduzione di F.F. Paine, note di J. Abbott), New York 1931; E. Edwards, Frescoes by D.R. in Cuernavaca, Mexico 1932; D.R. frescoes (a cura della People's museum association), Detroit 1933; R. D. Wolfe, D.R. his life and times, New York 1939; Ph. S. (Ph. Soupault), in Dictionnaire de la peinture moderne, Parigi 1954; S. Ramos, L'esthétique de D. R., in Mexico en el arte, ed. franc., Mexico 1955, pp. 221-234; H. E. Secker, D. R., Dresda 1957; H. Vollmer, Allg. Lex. d. bild. Künstler des XX. Jahrh.s, IV, Lipsia 1958, pp. 76-77 (con la bibl. completa dei periodici); D. Rivera, My art, my life, an autobiography (in coll. con G. Marchi), New York 1960.