Filosofo italiano (n. Torino 1947). Allievo di L. Pareyson, dopo la laurea in Filosofia a Torino (1969) ha intrapreso la carriera accademica e ha conseguito il dottorato a Pittsburgh (1980) con una tesi su G. W. F. Hegel. Nelle sue ricerche si è concentrato a lungo su L. Wittgenstein (L’eredità di Wittgenstein, 1987) ed è stato uno dei primi italiani a proporre la collaborazione tra filosofi, scienziati cognitivi e informatici (sull’argomento ha pubblicato in particolare Lexical Competence nel 1997 e Filosofia e scienza cognitiva nel 2001); in seguito ha studiato l’applicazione di strumenti “filosofici” per analizzare l’utilizzo del concetto di verità nei dibattiti pubblici (Per la verità - Relativismo e filosofia, 2007). Tra i suoi saggi più recenti occorre citare Il mestiere di pensare (2014). Membro fondatore della European Society for Analytic Philosophy (ESAP), M. è professore ordinario di Filosofia del linguaggio all’Università di Torino.