ARAGALL, Diego de
Appartenente ad un'antica famiglia di origine catalana, nacque a Cagliari il 16 nov. 1603 da Giacomo e da Maria Cervellon. Nel 1613 un diploma di Filippo III gli riconosceva il diritto ereditario al titolo di governatoree riformatore del Capo di Cagliari e Gallura, ma, essendo morto il padre nel 1615, per la sua troppo giovane età la carica fu effettivamente esercitata da Giovanni Zapata e quindi da Filippo Cervellon. L'A. ne venne in possesso soltanto nel 1622, al raggiungimento della maggiore età.
L'A. fu dal settembre 1625 al 22 genn. 1626 luogotenente e capitano generale del Regno. Ritornato interinalmente al govemo dell'isola in sostituzione del marchese di Baiona Girolamo Pimentel, fu fatto oggetto di non precisabili accuse, in seguito alle quali dovette recarsi a Madrid, dove ebbe piena soddisfazione, tanto da ottenere il 12 sett. 1633 l'incarico della presidenza del Regno nelle assenze del viceré. Nel febbraio 1637, sbarcata improvvisamente presso Oristano una spedizione francese al comando del conte di Harcourt Enrico di Lorena, il viceré affìdò all'A. il comando delle truppe frettolosamente raccolte a difesa. Con i capitani P. Fortesa, D. Masson e G. Furcas, l'A. marciò su Oristano e tentò di accerchiare i Francesi, che, nel tentativo di sfuggire alla manovra, abbandonarono Oristano e si diressero alle navi. L'A., guadando il Tirso in piena, ne disturbò il reimbarco.
Con regia patente del 20 ott. 1637 l'A. fu nuovamente nominato presidente del Regno. Assunta la caricail 26 ag. 1638, provvide alla difesa delle coste, a prevenire eventuali sorprese della squadra turca avvistata nel Mediterraneo occidentale, ma fu severamente criticato dalla corte per aver impiegato in questa bisogna un donativo di ottantamila scudi destinati all'amministrazione centrale spagnola. Cedette il comando dell'isola, il 10 marzo 1638, a Giovanni Andrea Doria, ma lo riassunse alla morte di lui nel dicembre 1639. In seguito ad una nuova minaccia della flotta francese, fu costretto nel 1640 ad inviare commissari in tutti i centri dell'isola per ottenere sovvenzioni straordinarie. Insorti in parecchie località tumulti popolari contro i commissari, informò la corte dello stato di estrema necessità in cui versavano le finanze sarde, non ottenendo però da Madrid altro che una nuova richiesta di ventiquattromila ducati e quattordicimila starelli di grano per l'esercito di Catalogna. Sostituito nella presidenza del Regno dal duca di Avellano il 10 marzo 1641, riassunse di nuovo la carica nel 1644.
Morì il 10 ag. 1646 e, poiché dai suoi matrimoni con una Zapata ed una Castelvì non aveva avuto figli, con lui si estinse il ramo cagliaritano della famiglia Aragall.
Fonti e Bibl.: A. Canales de Vega, Invasión de la armada francesa... sobre la Ciudad de Oristan del Reyno de Cerdefia, Caffer 1637, pp. 11, 28, 75, 77; P. Tola, Codex diplomaticus Sardiniae, Augustae Taurinorum 1868, pp. 260 s.; G. Pillito, Memorie tratte dal R. Archivio di Stato in Cagliari riguardanti i regi rappresentanti che sotto diversi titoli governarono l'isola di Sardegna dal 1610 al 1720, Cagliari 1874, pp. 27 s., 58-65, 221; M. Pinna, Indice dei documenti cagliaritani del R. Archivio di Stato, Cagliari 1903, p. 5; P. Martini, Biografia sarda, I, Cagliari 1837, pp. 50-56; V. Vitale, La difesa e gli ordinamenti militari della Sardegna durante il dominio spagnuolo e l'invasione francese del 1637 dell'isola, Ascoli Piceno 1905, p. 60, 67-69.