DIECETA (ὁ ἐπὶ τῆς διοικήσεως)
Magistrato antico, le cui funzioni erano simili a quelle di un ministro delle Finanze. In Atene l'esistenza di questa magistratura si era ritenuto risalisse alla metà del sec. IV a. C., ma poiché di essa non fa menzione Aristotele nella 'Αϑηναίων πολιτεία, dobbiamo ritenere che i primi dieceti fossero semplici commissarî. Il diecete attico è un magistrato eletto, non sorteggiato; le sue funzioni duravano una penteteride: non era rieleggibile. Dopo l'età di Aristotele la carica del dieceta diventa annuale. Al principio del sec. III a. C., la magistratura è collegiale per un breve periodo, poi ritorna magistratura unica. Una parte delle funzioni del dieceta sono però assegnate al ταμίας τῶν στερατιωτικῶν.
In Egitto è il ministro delle Finanze tolemaiche. Da questi magistrati dipendono: a) la cassa e i magazzini regi complessivamente e la cassa privata del re; b) la determinazione delle imposte che era funzione del catasto il quale dipendeva dal diecete; c) il λογιστήριον, per il computo delle imposte. Accanto al diecete ministro delle Finanze, troviamo i dieceti nella χώρα. Sembra che ivi ogni nomo avesse il suo dieceta. Nell'età imperiale il capo delle finanze egizie è l'imperatore, il cui prefetto assume anche i poteri di ministro delle Finanze; ma esiste ancora un funzionario di alto rango che prende il nome di dieceta. Esistono ancora al principio dell'Impero dieceti nella χώρα, ma essi hanno un rango inferiore a quello dei dieceti della χώρα dell'età tolemaica.
Fuori dell'Egitto il titolo di dieceta è usato in varî paesi, specialmente in Siria, ma le funzioni di questi dieceti non sono note.
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