DICTINNA (Δίκτυννα)
Divinità cretese il cui nome, a parere di taluni, è da mettere in relazione col monte Dicte nella parte orientale dell'isola. Fu adorata su monti, su promontorî, in località poste sulle spiagge marine, come dea tutelare. Come ad Artemide, con la quale venne più tardi identificata, le furono care in terra la caccia e lo scorrer per i monti, e in mare la navigazione.
Del culto di D. in Creta fanno testimonianza le monete con l'iscrizione del suo nome. In genere il culto di D. appare sviluppato piuttosto nella parte occidentale dell'isola, dove fra Cidonia e Falasarna, sopra un promontorio assai prominente, sorgeva il famoso tempio detto Dictinneo (v.). Da Creta il culto si diffuse per le isole dell'Egeo e per il continente, dove per lo più D. venne identificata ben presto con Artemide. Tracce del suo culto, e assai fiorenti, possiamo cogliem ad es. in Atene, Sparta, Trezene, nella Focide, a Marsiglia. Dopo l'identificazione con Artemide, D. decadde al grado di semplice ninfa, seguace di Artemide, e si confuse con un'altra divinità cretese, Britomarti. Tale fusione ci è attestata dalla complicata narrazione che appare nell'inno ad Artemide di Callimaco (v. britomarti).
Bibl.: V. britomarti; Jessen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V, col. 584 segg.; Savignoni-De Sanctis, Esplorazione archeologica delle provincie occidentali di Creta, in Monumenti antichi dei Lincei, XI (1901), col. 295 segg.; J. N. Svoronos, Numismatique de la Crète ancienne, Parigi 1890, tav. XXVI, 25.