DIARREA (gr. διάρροια; ted. anche Durchfall)
È l'emissione di feci liquide o semiliquide con un numero di scariche giornaliere maggiore che di norma. Essa ha luogo per esagerazione della peristalsi intestinale che porta come conseguenza un difettoso riassorbimento di liquidi, e spesso anche per aumento della secrezione enterica. Può dipendere da cause diversissime: irritazione della mucosa intestinale per errori dietetici, fermentazioni abnormi, putrefazioni; processi infiammatorî dell'intestino (enteriti acute e croniche); achilia gastrica (diarrea gastrogena); infezioni (tifo, colibacillosi, dissenteria, colera, sepsi, tubercolosi, ecc.); intossicazioni (uremia, ecc.); stasi venosa nei cardiaci e nella cirrosi epatica, tumori del colon. Può essere ancora provocata da farmaci e veleni introdotti dall'esterno e finalmente da influenze nervose (per forti emozioni, o negli stati neurotici o neuropatici, nel morbo di Basedow, ecc.). Quando la peristalsi intestinale è talmente esagerata che il cibo poco dopo ingerito viene emesso quasi immodificato, si ha la lienteria. Le feci diarroiche sono talora inodori, talora d'odore acido, talora molto fetide, di colore giallognolo, brunoverdastro. Spesso sono miste a muco, talvolta (nei processi ulcerativi dell'intestino) a sangue. L'emissione delle feci può accompagnarsi a dolori addominali, a bruciore e dolore all'ano con frequente stimolo alla defecazione (tenesmo).
La cura della diarrea, oltre a essere diretta contro la causa che l'ha prodotta, si propone: 1. di liberare l'intestino dei materiali irritanti se ce ne sono (a tal'uopo si darà un purgante: olio di ricino o calomelano); 2. di moderare l'esagerata peristalsi e l'ipersecrezione intestinale. Questo secondo scopo si raggiunge con gli oppiacei, che hanno anche il vantaggio di calmare i dolori, e coi sali di bismuto che hanno azione sedativa e assorbente e che è bene associare al carbonato di calcio per l'azione antacida di questo. Infine si potrà ricorrere agli astringenti (tannigeno, allume, ecc.). Importante in ogni forma di diarrea è la cura dietetica. Si terrà dapprima l'infermo per mezza o una giornata a digiuno assoluto, poi si darà il latte (se è ben tollerato), tuorli d'uovo, pursē di legumi, infuso di carne, carne tritata, semolino, riso ben cotto, e altri cibi e che non lascino troppe scorie. Non è consigliabile il brodo di carne; si eviteranno le bevande ghiacciate, il caffè, gli alcoolici.