DIAGORA (Διαγόρας, Diagŏras) di Melo
Poeta lirico greco, vissuto, pare, nella seconda metà del sec. V a. C. Da Aristofane in poi, la tradizione lo considera come uno dei più noti negatori dell'esistenza della divinità, dandogli quindi (come ad altri) il tipico soprannome di ἄϑεος e narrando come, per la sua irriverenza rispetto ai misteri, egli dové fuggire da Atene, che l'aveva condannato a morte e che pose una taglia sul suo capo. Dai pochi frammenti superstiti delle sue poesie tale giudizio non risulta d'altronde confermato, né v'è alcun indizio che quella negazione avesse carattere speculativo, e si connettesse col movimento sofistico (anche la notizia che egli sia stato scolaro di Democrito è per ragioni cronologiche inverosimile). Non è quindi escluso che la tradizione del suo ateismo sia falsa, come non autentica sarà stata l'opera in prosa (il Φρύγιος λόγος: una satira dei culti frigî) che gli si attribuiva a documento.
Bibl.: I frammenti in Th. Bergk, Poetae lyr. Graeci, III, p. 562; Th. Münchenberger, De D. Melio, Halle 1877.