DIACONO (lat. diacŏnus, dal gr. διάκονος "servitore")
In Atti, VI, 2-6, si narra che gli Apostoli, non bastando alla predicazione e all'amministrazione, scelsero sette cristiani e li preposero al disbrigo delle faccende assistenziali e di servizio nella Chiesa nascente. Dal loro ufficio trassero il nome, del resto già usato e anche in significato religioso. L'istituzione non era provvedimento solo per Gerusalemme, perché le prime comunità cristiane, a quanto apparisce dalla Didaché e dalle Lettere d'Ignazio e Policarpo, ne sono provviste. La loro mansione non si esauriva, tuttavia, nell'amministrazione e nelle elemosine, ma si estese via via ad altri uffici, come la distribuzione dell'Eucaristia ai fedeli, lettura dei testi sacri dall'ambone (custodia degli altri edifici sacri, ad es. tombe di martiri), predicazione, amministrazione dei sacramenti, ecc. Il numero, nel primo tempo fissato a sette, variò poi nelle varie chiese. Nel primo Medioevo si ebbe anche l'arcidiacono. Quelli della Chiesa romana, preposti alle diaconie, diedero luogo, assai tardi, ai cosiddetti cardinali diaconi. Il diaconato è uno degli ordini "maggiori", immediatamente sottostante al presbiterato; non costituisce ormai più grado stabile, ma solo dì breve passaggio, con pure mansioni liturgiche (v. ecclesiastici).
Bibl.: E. Ruffini, La gerarchia della Chiesa negli Atti degli Apostoli e nelle lettere di S. Paolo, Roma 1921; F. Hallier, De Hierarchia Ecclesiastica, Parigi 1646.