TOCCO, di
Famiglia di antica nobiltà che prese il nome dalla signoria di Tocco da lei posseduta. Ha goduto nobiltà in Napoli, Venezia, Benevento, Capua, Tropea, Chieti e Nicotera. Ottenne il granducato di Spagna e fu insignita dell'ordine del Toson d'Oro. Il ramo primogenito dei Tocco, principi di Montemiletto, si estinse in Giovanni Battista (1613). Gli successe il ramo dei Tocco despoti dei Romeni, i quali cacciati da Maometto II si erano dapprima ricoverati nel loro fondo di Refrancore in Piemonte e poi ritornarono in Benevento. Unico ramo superstite della famiglia Tocco è quello dei patrizi di Tropea, che conta numerosi membri, iscritti nel Libro d'oro della nobiltà italiana.
Fra i suoi membri si segnalano Carlo (1162) regio familiare e giudice; Ugolino (1195) gran siniscalco del regno di Napoli; Carlo (circa 1200) scrisse sopra le leggi dei Longobardi; Riccardo seguì Carlo I d'Angiò nella guerra in Tracia; Guglielmo (1343) celebre dottore e vescovo; Leonardo (1357) fu inviato da Filippo principe di Taranto a conquistare la Romenia e l'Epiro e li ritenne per sé con e provincie d'Acaia e l'Etolia e le isole Leucade, Carnania, Rarta, Cefalonia e altre. Questi stati furono governati col titolo di despota dai membri di casa Tocco fino al 1517. Si dice che abbiano edificato la città di Cefalonia; Ludovico (1415) capitano generale e ammiraglio della regina Giovanna II, Guglielmo famoso biografo di S. Tommaso d'Aquino; Ferdinando ambasciatore di Carlo V in Inghilterra; Carlo (1555) governatore di Roma per il papa Paolo Carafa; Leonardo (1714) consigliere intimo di stato dell'imperatore Carlo VI.
Nei nostri tempi da ricordare specialmente: Felice (v. appresso). Il figlio di questo, Vittorio (Firenze 1898-Valladolid 1927), storico, ha lasciato un importante lavoro: Ideali d'indipendenza in Italia.
Bibl.: Pietri, Storia napoletana, Napoli 1634; S. Ammirato, Famiglie nobili napoletane, p. 2a, Firenze 1651; E. Ricca, Istoria dei feudi d'Italia, Napoli 1861; B. Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle provincie meridionali d'Italia, II e VI, Napoli 1876; F. Toraldo, Il sedile e la nobiltà di Tropea, ivi 1896.