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EVENO, di Paro

di Guido Calogero - Enciclopedia Italiana (1932)
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EVENO (Εὔηνος, Euēnus), di Paro

Guido Calogero

Sofista e poeta elegiaco del sec. V a. C., più volte ricordato da Platone e da Aristotele.

Caratteristica la menzione del Fedone platonico (pp. 60-61): E., secondo le parole di Cebete, vuol sapere perché Socrate si sia messo a comporre versi in carcere. Socrate risponde di voler così obbedire, anche nel senso più letterale, a un sogno che gli ha ordinato l'esercizio della musica, pur avendovi già altrimenti obbedito, durante tutta la vita, con l'esercizio della filosofia; e manda a E. quell'augurio di seguirlo presto nella morte, che porta la discussione sul problema dell'immortalità. Delle poesie di E. ci sono rimasti pochi frammenti, in cui è caratteristico come il tono gnomico dell'antica elegia si avvicini ormai, anche nel contenuto, alla forma del λόγος sofistico. Secondo una notizia di Arpocrazione (s. v. Εὔηνος), Eratostene avrebbe distinto due elegiaci di nome E., entrambi di Paro, e su questa notizia si è molto discusso, sebbene ora si tenda a considerare la distinzione di Eratostene come generata soltanto da qualche sua difficoltà cronologica.

Bibl.: Per i frammenti, e per la questione dei due E., v. Th. Bergk, Poetae lyrici Graeci, II, 4ª ed., Lipsia 1882, pp. 269-78. Inoltre: Reitzenstein, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, col. 976.

Tag
  • ARPOCRAZIONE
  • ARISTOTELE
  • ERATOSTENE
  • PLATONE
  • SOCRATE
Vocabolario
paro
paro s. m. (pl. ant. e raro le para). – Variante di paio, usata talvolta, solo nella forma tronca par, in alcune locuz. di tono fam. o dial.: in un par di giorni; tra un par di mesi; ho dormito un par d’orette; aprì un par d’occhi spiritati,...
-paro
-paro [dal lat. -părus, che è dal tema di parĕre «partorire, generare»]. – Secondo elemento, atono, di agg. composti derivati dal latino o formati modernamente sul modello latino, in cui significa «che genera, che partorisce o che ha partorito»,...
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