GORDON, Dexter Keith
Tenorsassofonista statunitense di jazz, nato a Los Angeles il 27 febbraio 1923, morto a Filadelfia il 25 aprile 1990. Nato da agiata famiglia della borghesia nera californiana, iniziò tredicenne lo studio del clarinetto e del sax contralto per poi passare al tenore. Nei primi anni Quaranta fece parte delle formazioni di Hampton, di Armstrong e di Eckstine, accostandosi infine ai boppers. Dopo aver partecipato (9 febbraio 1945) all'incisione di Groovin' high e di Blue 'n boogie col sestetto di Gillespie, collaborò con tutti i principali esponenti del nuovo stile, da Parker a Navarro, da McGhee a Jay Jay Johnson, da Powell a Roach.
Impostosi come il miglior tenorsassofonista be bop assieme a W. Gray, G. realizzò, in modo personale, una fusione tra lo stile di Young (di cui maggiormente risente) e quello di Hawkins. Mosso dal desiderio di un approfondimento radicale del linguaggio bop sul sax tenore, costituì un singolare quintetto con l'altro grande tenorsassofonista bop, W. Gray (che verrà assassinato nel 1955), col quale ingaggiò famosi ''duelli'' musicali.
Scontati due anni di prigione per droga (1953-55), G. incise nel 1955 due dischi assai importanti, Daddy plays the horn e soprattutto Dexter plays hot and cool (con C. Perkins).
Nel 1959 compose le musiche per la commedia di J. Gelber The connection; e a partire dal 1961 incise una serie di dischi d'alto livello, tra cui Dexter calling (1961), Go e A swinging affair (1962), Our man in Paris (1963, con Powell, Clarke e il bassista francese Michelot), One flight up (1964), Clubhouse e Gettin' around (1965). Dal 1962 si stabilì a Copenaghen, continuando a frequentare gli studi di registrazione. Nel 1986 fu protagonista del film di B. Tavernier 'Round midnight.
G. è, con Gray, il responsabile della modernizzazione stilistica del sassofono tenore, attraverso una radicale rivisitazione degli opposti stili di Young e Hawkins; in questo senso il suo apporto fu veramente decisivo, poiché proprio alla sua maniera s'ispirò J. Coltrane.
Bibl.: I. Gitler, D. Gordon: the time for recognition, in Down Beat, 1961; J. Burns, D. Gordon, 1942-1952, in Jazz Journal, 1972; C. Berg, D. Gordon: making his great leap forward, in Down Beat, 1977; G. Endress, Jazz Podium: Musiker über sich selbst, Stoccarda 1980; I. Gitler, Jazz masters of the Forties, New York 19832; Id., 'Round midnight: starring D. Gordon, in Jazz Times, 1986; R. Nieus, A discography of D. Gordon, Jambes 1986; T. Sjogren, Long tall Dexter: the discography of D. Gordon, Copenaghen 1986.