DEUTSCHER BUND (Lega Tedesca)
BUND Così è detta la confederazione degli stati tedeschi, costituita con l'atto fondamentale dell'8 giugno 1815. Il Deutscher Bund ha i suoi precedenti: 1. nel primo Rheinbund (confederazione del Reno) del 1658, sorto, dopo il trattato di Vestfalia, dal desiderio degli stati germanici di rappresentare una parte decisiva nella rivalità tra la Francia e l'Impero; 2z. nel Fürstendund (associazione di principi tedeschi) del 1785, costituito fra gli elettori di Sassonia, Brandeburgo e Brunsvick, ai quali s'aggiunsero poi altri principi, per arrestare il predominio dell'Impero asburgico; 3. nel secondo Rheinbund del 1806 (confederazione degli stati tedeschi meridionali, che si formò sotto il protettorato francese e affrettò la fine del Sacro Romano Impero, 6 agosto 1806); 4. Nel tentativo della confederazione germanica del nord compiuto dalla Prussia pure nel 1806, ma troncato a Jena. La causa profonda dell'esito infelice di tutti questi tentativi era stato il sentimento particolaristico dei diversi stati tedeschi; e appunto questo sentimento il Metternich si propose di sfruttare al congresso di Vienna, contrapponendolo al programma prussiano che tendeva verso un organismo unitario. Invano i rappresentanti della Prussia, come il Hardenberg, insistevano per una costituzione federale; invano il Humboldt, nel febbraio del 1815, presentava successivamente due progetti, dimostrando la necessità d'una salda organizzazione militare, d'una unificazione legislativa culminante in un tribunale federale, ecc. L'accordo non fu possibile che su un piano di confederazione, i cui principî fondamentali furono formulati nella convenzione (Bundesakte) dell'8 giugno 1815. Con essa "i principi sovrani e le città libere della Germania" (e fra quelli si trovavano, accanto alla Prussia e all'Austria, anche la Danimarca per il Holstein, i Paesi Bassi per il Lussemburgo, e, fino allo scioglimento dell'unione personale avvenuto nel 1837, anche l'Inghilterra per il Hannover) istituivano il Deutscher Bund.
Lo scopo, indicato all'aiticolo secondo, era la sicurezza esterna e interna della Germania e l'indipendenza e inviolabilità dei singoli stati. L'articolo medesimo stabiliva l'obbligo della reciproca assistenza e garanzia territoriale in caso di attacco. Organo permanente della confederazione era una Dieta, a Francoforte, divisa in due assemblee, la plenaria (plenum) e la ristretta. Ciascuno dei 39 stati aveva nel plenum diritto a un voto, all'infuori dell'Austria e degli altri aequi con quattro voti; nell'assemblea ristretta (regni), gli undici grandi stati avevano ciascuno un voto, gli altri ne avevano sei in tutto. La presidenza spettava all'Austria. Nel plenum, competente per quanto riguardava lo statuto fondamentale della Confederazione, le deliberazioni dovevano essere prese con una maggioranza di due terzi; nell'assemblea ristretta, a semplice maggioranza. Ma in caso di modificazioni riguardanti lo statuto fondamentale, istituzioni organiche, diritti individuali o affari di culto, era necessaria la convocazione del plenum e l'unanimità dei voti. Il plenum venne, del resto, riunito solo sedici volte: nei periodi 1822-1833, 1835-1837 e 1851-1866 non venne convocato. L'atto dell'8 giugno evitava poi, fin dove possibile, d'invadere i diritti sovrani dei singoli stati, per tutto quanto riguardava la costituzione e l'amministrazione della giustizia; gli articoli 16-18 enumeravano bensì una serie di diritti che avrebbero dovuto essere concessi ai cittadini, in materia di uguaglianza delle confessioni religiose, di acquisti immobiliari, di passaggio da uno stato a un altro, di servizio civile e militare, di soppressione d'imposte suppletive; ma questi principî non erano considerati prescrizioni dello statuto dalla Confederazione, ma spontanee dichiarazioni dei singoli stati confederati.
Questa confederazione, quantunque non soddisfacesse quanti avevano sognato uno stato nazionale, rappresentava sempre un progresso, non solo perché fissava una netta delimitazione fra il Bund e gli stati esteri, ma anche perché stabiliva un'unione molto intima per la politica estera e l'esercito. L'obbligo di assistenza reciproca degli stati era poi rafforzato dall'atto di Vienna del 15 maggio 1820, che, all'art. 414, faceva obbligo, per il Bund, di una maggioranza dei due terzi del plenum, escludendosi così ogni possibilità di neutralità o di paci separate. Successivamente, con deliberazioni del 9 e 12 aprile 1821 e dell'11 luglio 1822, il Bund stabiliva che l'esercito della confederazione fosse di dieci corpi di armata, complessivamente 300.000 uomini; 95.000 e 80.000 dati dall'Austria e dalla Prussia (3 corpi d'armata per ciascuno), il resto dagli altri stati. Si trattava però sempre di una soluzione senza possibilità di sviluppo; formalmente, perché ogni modificazione al patto fondamentale richiedeva l'unanimità; sostanzialmente, per la rivalità tra la Prussia e l'Austria. La quale ultima, poi, considerava il Bund come uno strumento per mantenere il suo predominio, nonché per soffocare il movimento nazionale unitario e le tendenze liberaleggianti della Germania. E non altro che applicazioni di questo concetto furono gli accordi di Karlsbad del 1819, approvati dalla Dieta il 20 settembre dello stesso anno; quelli di Vienna del 15 maggio 1820, già ricordati; la rinnovazione nel 1824 degli accordi di Karlsbad; le deliberazioni della Dieta del 28 giugno 1832. Con ciò si scavava un abisso fra le tendenze costituzionali e liberali della maggior parte degli stati medî e piccoli e l'assolutismo del Bund: al quale, d'altra parte, si rimproverava l'indifferenza per tutti i grandi problemi sociali ed economici. Di qui, l'insistente richiesta di una riforma, propugnata per ragioni militari anche dal re di Prussia
Attraverso una serie di proteste e di tentativi falliti, si giunse così alla rivoluzione del 1848, e alla convocazione del parlamento di Francoforte (31 marzo-3 aprile), il quale indisse le elezioni per un'assemblea composta non già di rappresentanti degli stati, ma di rappresentanti della nazione. Quest'assemblea, che tenne la sua prima riunione il 18 maggio 1848, dopo aver formulato i diritti fondamentali del popolo tedesco, preparò un progetto di costituzione che doveva sostituirsi a quello del Bund, propose l'esclusione dell'Austria dalla confederazione (18 dicembre 1848) in quanto la politica di Vienna avversava ogni tentativo di riforma, e infine offrì la corona imperiale a Federico Guglielmo IV re di Prussia (3 aprile 1849). Ma il rifiuto di questo, la serrata politica condotta in quei mesi dal ministro austriaco Schwarzenberg, le diffidenze della Sassonia, della Baviera, del Württemberg verso la Prussia, costrinsero ben presto il parlamento di Francoforte ad abbandonare i suoi piani; e le convenzioni di Olmütz (29 novembre 1850) segnarono la ripresa della supremazia austriaca e il ritorno all'antico stato di cose. Fu bensì tentato, poi, d'introdurre qualche riforma nel Bund; ma invano, per il dualismo tra l'Austria e la Prussia, ora rappresentata alla Dieta da Bismarck, ben deciso a opporsi a qualunque atto che potesse servire a consacrare una preminenza dell'Austria. Le crepe apparvero profonde durante la guerra del 1859. Era un edificio che sarebbe crollato il giorno in cui fosse scoppiato un conflitto grave tra le due potenze, come fu nel 1866. Col trattato di Praga, l'Austria riconobbe lo scioglimento del Bund, la cui dieta tenne la sua ultima seduta il 24 agosto ad Augusta.
Una nuova organizzazione degli stati germanici fu studiata da Bismarck dopo la vittoria sull'Austria; e fu il Norddeutscher Bund (Confederazione della Germania del Nord). Questa costituzione, redatta sul principio del 1867 ed entrata in vigore il 1° luglio 1867, mirava a fondere in unità, ma senza distruggerli, i diversi stati tedeschi, sotto la direzione (praesidium) della Prussia. Organi essenziali, oltre al cancelliere, il Bundesrat, rappresentanza dei singoli governi, e il Reichstag, assemblea eletta dal popolo. Essa conciliava le diverse correnti manifestatesi in Germania fin dal 1848; e si dimostrò alla prova così ben congegnata che, nel novembre 1870, anche gli stati del sud vi poterono aderire (il Baden e l'Assia il 15, la Baviera il 23, il Württemberg il 25), senza che nulla fosse mutato ai principî fondamentali, e solo mantenendo alcuni diritti riservati. Ma quasi al tempo stesso, il Bund si trasformava in Reich, al praesidium si sostituiva il Kaiser e Guglielmo I veniva proclamato imperatore tedesco il 18 gennaio 1871, a Versailles.
Bibl.: Oltre alle opere storiche più generali (v. germania; prussia), cfr. sul primo Rheinbund: E. Joachim, Die Entwickelung des Rheinbundes vom J. 1658, acht Jahre reichsständ Politik, 1651-1658, Lipsia 1886. Sul Fürstenbund, P. Bailleus, Der Ursprung des deutschen Fürstenbundes, in Histor. Zeitschr., XLI (1879); L. von Ranke, Die deutschen Mächte u. der Fürstenbund, Deutsche Gesaschichte von 1780-1790, in Sämmtliche Werke, XXXI e XXXII; W. A. Schmidt, Gsch. der preussisch-deutschen Unionbestrebungen seit der Zeit Friedrichs d. Grossen, Berlino 1851. Sul secondo Rheinbund, J. C. Klüber, Staatsrecht des Rheinbundes, 1808; K. Bech, Zur Verfassungsgesch. des Rheinbunds, Giessen 1890; Th. Butterauf, Gesch. des Rheinbundes, I, 1905 (manca tuttora il seguito).
Sul Deutscher Bund e i Bundesakte: G. Meyer, Lehrbuch des deut. Staatsrechts, 7ª ed., a cura di G. Anschütz, Monaco 1914-19, p. 113 segg.; J. . Klüber, Akten des Wiener Kongresses, 1817-35; W. A. Schmidt, Gesch. der deutschen Verfassungsfrage, während der Befreiungskriege und des Wiener Kongresses 1812-1815, a cura di A. Stern, Stoccarda 1890. Per il periodo dal 1815 al 1848, L. K. Ägidi, Die Schlussakte der Wiener Ministerialkonferenzen, Berlino 1860-1869; J. L. Klüber e C. Welcker, Wichtige Urkunden für den Rechstzustand der deutschen Nation, 1844; F. W. Weech, Correspondenzen und Aktenstücke, zur Gesch. der Ministerkonferenzen von Carlsbad u. Wien, 1819, 1820, 1824, Lipsia 1865. Per il 1848-50: L. Bergsträsser, Die Verfassung des deutschen Reichs vom J. 1849, Bonn 1913; K. Binding, Der Versuch der Reichsgründung durch die Paulskirche, 1848-49, Lipsia 1892, ristamp. nella collezione Zum Leben und Werden der Staaten (1920); K. Klüpfel, Gesch. der deutschen Einheitsbetrebungen bis zu ihrer Erfüllung 1848-1871, I, Berlino 1872. Per il periodo dal 1851 al 1866: Preussen im Bundestag 1851-1859, Dokumente der kgl. preuss. Bundestagsgesandtschaft, pubblicati da H. v. Poschinger, Lipsia 1882-1884; e da L. K. Ägidi e A. Klauhold, nella Sammlung der wichtigsten amtlichen Aktenstücke im Staatsarchiv; H. Friedjung, Der Kampf um die Vorherrschaft in Deutschland, 1859-1866, I, 10ª ed., Stoccarda 1916; H. v. Sybel, Die Begründung des deutschen Reichs durch Wilhelm I, II-IV, Monaco 1889. Per il periodo dal 1866 al 1871: K. Binding, Deutsche Staatsgrundgesetze, ecc., fasc. 1°; E. Bezold, Materialien der deutschen Reichsverfassung, III e indice, Berlino 1873; K. Binding, Die Gründung des norddeutschen Bundes, Lipsia 1889, ristampato nella collezione Zum Leben und Werden der Staaten (1920); E. Brandenburg, Der Eintritt der süddeutschen Staaten in den Norddeutschen Bund, Berlino 1910; W. Busch, Die Kämpfe um Reichsverfassung und Kaisertum 1870-1871, Tubinga 1905.