DETECTOR
Con questo nome (lat. detector "rivelatore") si dovrebbe indicare ogni apparecchio atto a rivelare l'esistenza di onde elettromagnetiche; quindi tanto i vecchi risonatori del Hertz, quanto i coherer di vario tipo. Ma generalmente si chiama detector (magnetico) un particolare rivelatore inventato dal Marconi, e adoperato per lunghi anni nella pratica della telegrafia senza fili per la sua superiorità sugli apparecchi congeneri. La forma più semplice di esso è la seguente: intorno a un fascetto f di fili di ferro è avvolto un reoforo (rocchetto primario), i cui estremi sono collegati rispettivamente con l'antenna A e con la terra (fig. 1). Un secondo avvolgimento s, completamente isolato e sovrapposto al primo, è connesso a un ricevitore telefonico T. Un magnete avente i poli in corrispondenza del fascetto ruota, presentando alternativamente il polo positivo e il negativo a ciascun estremo del fascetto stesso, sicché in questo si determina una magnetizzazione lentamente variabile. Le onde elettromagnetiche che traversano lo spazio incontrano l'antenna producendo in essa e nel rocchetto primario delle correnti oscillatorie.
Ma la presenza di correnti cosiffatte nel primario produce una brusca diminuzione nell'isteresi magnetica del fascetto f, e si hanno perciò delle variazioni rapidissime nella magnetizzazione del fascetto stesso. A queste corrispondono nel secondario s, delle correnti indotte, le quali fanno vibrare la laminetta del telefono. Le onde elettromagnetiche sono così rivelate. Questo sistema di rivelatore ha ricevuto numerosi perfezionamenti, ma ciò non ostante è oggi comunemente sostituito da dispositivi fondati sulle proprietà della lampada a tre elettrodi. Per ricezione a distanze non grandissime si usano anche i detector a cristallo fondati sulla proprietà che hanno certi cristalli (galena, pirite, ecc.) di lasciar passare la corrente elettrica in un senso solo: le correnti alternate che circolano nell'antenna A e nel solenoide S (fig. 2) inducono correnti alternate nel solenoide S1 connesso a un ricevitore telefonico T. In quest'ultimo circuito si trova inserito un contatto fra una puntina metallica P e un cristallo (p. es., di galena) C. Questo contatto permette alla corrente di passare in un senso solo, sicché la corrente rapidamente alternata (che non avrebbe nessun effetto sul ricevitore telefonico) viene tramutata in corrente continua avente effetto sul ricevitore T. Quest'ultimo manifesta la presenza di correnti nell'antenna, e quindi di onde elettromagnetiche nello spazio. In linguaggio tecnico, detector è il contatto punta-cristallo che agisce da rivelatore.