DES AMBROIS de Nevache, Luigi
Uomo politico, nato a Oulx il 30 ottobre 1807, morto a Roma il 4 dicembre 1874. Laureatosi in legge, fu sostituto procuratore del re (1834), intendente generale della divisione di Nizza (1841), ministro dell'Interno e poi dei Lavori pubblici (1844-48). Questo ultimo ufficio conservò anche nel primo ministero costituzionale presieduto da C. Balbo. Nel 1848 fu in missione a Chambéry, ch'era stata invasa da una banda di operai lionesi, e, subito dopo, passò al quartier generale di Carlo Alberto. Assistette così alla battaglia di Custoza e seguì la ritirata dell'esercito sino a Cremona. Quivi, essendosi costituito intanto il ministero di G. Casati, si separò dal sovrano per ridursi nella solitudine di Oulx. Nel 1849, dopo le dimissioni del De Launay, diede a Vittorio Emanuele II il savio consiglio di affidare il governo a uomini nuovi, estranei alla politica del passato regno. Naturalmente, approvò la pace con l'Austria. Deputato al parlamento per il collegio di Susa nella prima e nella seconda legislatura, fu fatto senatore il 18 dicembre 1849. Verso la metà del 1850 ebbe la presidenza effettiva del Consiglio di stato. Temperamento di montanaro, equilibrato, prudente e pratico, si fece quasi mediatore, nel 1855, tra il Cavour e il Senato, a proposito della famosa legge sulle congregazioni religiose che fu votata, dopo molti e lunghi dibattiti, coi mutamenti da lui appunto proposti. Nel 1859 fu mandato plenipotenziario a Zurigo, dove si trattava la pace tra l'Austria e la Francia, e ivi ebbe al suo fianco il barone A. Jocteau, rappresentante sardo a Berna. Poscia, ministro di stato e ambasciatore a Parigi quando si pensava di risolvere in un congresso le questioni italiane (novembre 1859), si adoprò invano affinché la Savoia e Nizza non fossero cedute alla Francia. Fattosi richiamare appena tornò al governo il Cavour, abbandonò per sempre la diplomazia e riprese il suo posto nel Consiglio di stato. Nel 1862 fu fatto cavaliere della SS. Annunziata e nel 1865 presidente del Consiglio del contenzioso diplomatico. Il 15 novembre 1874 assunse riluttante la presidenza del Senato, che tenne pochi giorni.
Bibl.: L. De Ambrois De Nevache, Notes et souvenirs inédits, Bologna 1901; D. Zanichelli, in Nuova Antologia, XXXVI (1901), pp. 546-549.