depolarizzazione
Diminuzione del potenziale della membrana cellulare. La differenza di potenziale elettrico ai due lati delle membrane biologiche (esterno positivo, interno negativo) dipende dalle caratteristiche chimico-fisiche e funzionali delle membrane, che mantengono una diversa distribuzione ionica tra l’ambiente interno e quello esterno (➔ pompa ionica). Nei tessuti eccitabili (nervoso e muscolare), stimoli chimico-fisici (➔ neurotrasmettitore) provocano l’elevazione del potenziale della membrana plasmatica oltre un valore di soglia (variabile a seconda del tipo di cellula) che genera il cosiddetto potenziale d’azione, consistente in un’improvvisa d. con inversione di polarità della membrana a riposo. La membrana assume quindi un valore di potenziale compreso tra 56 e 135 mV (perciò, negativa all’esterno e positiva all’interno). La d. è un fenomeno che si manifesta in tempi estremamente rapidi (dell’ordine dei millisecondi) a una velocità di variazione del voltaggio di 700÷800 V/s. Raggiunto l’apice del potenziale d’azione, il potenziale di membrana si ristabilisce, più o meno rapidamente a seconda dei tessuti, in una fase detta di ripolarizzazione.