DENTE, Nicola, detto Cervo
Non si hanno dati d'archivio su questo scultore originario di Venezia, attivo in Dalmazia nella seconda metà del secolo XIV. Il suo nome è inciso nell'iscrizione del bassorilievo che decora la lunetta del portale della chiesa domenicana di Traù (Trogir): "Magister Nicola Dente dito Cervo de Venecia fecit hoc opus".
Il bassorilievo, raffigurante La Madonna in trono col Bambino tra Maria Maddalena e il b. Agostino Casotti (vescovo di Zagabria) con la sorella di questo, Bitkula (in dimensioni ridotte), inginocchiata ai suoi piedi, fu eseguito probabilmente intorno al 1372, quando il vescovo di Traù Nicola Casotti lasciò in testamento il denaro per la costruzione della chiesa o per un edificio annesso. La scultura, piuttosto mediocre, ha i caratteri del primo gotico, come gotici appaiono i motivi ornamentali delle lunette e del trono della Madonna; e tuttavia lo stesso arco a tutto sesto e alcuni particolari, come anche il modellato rudimentale delle figure, risentono ancora del romanico. È pure possibile che al D. si debba l'intera facciata, gotica, della chiesa.
In base a raffronti stilistici è attribuibile al D. (Fisković, 1962) la Madonna e Cristo in trono (spesso considerata S. Anna perché tiene un libro in mano) ora nella chiesa della Madonna di Poigan a Spalato, che precedentemente si trovava in una chiesetta di campagna fuori Spalato; per l'iconografia richiama le raffigurazioni di Madonna e Cristo sul trono dell'arte veneta del Trecento; il trono è riccamente ornato a bassorilievo con monofore e bifore gotiche, motivi fioreali, due angeli e le figure di Adamo ed Eva.
Analoghe caratteristiche di modellato robusto si riscontrano nella statua di S. Stefano protomartire, datata 1355, nella facciata della chiesa del cimitero, ora distrutto, del luogo ove è situata l'abbazia benedettina di S. Stefano de Pinis sul promontorio del porto di Spalato; perciò la scultura, priva oggi della testa e di una mano, potrebbe anche essere del Dente.
Non ha trovato conferma l'ipotesi che identifica il D. con lo scultore e architetto Nicola da Venezia, attivo al duomo di Milano negli anni successivi alla presenza del D. a Traù (Maksimović, 1961); con il D. infine potrebbe identificarsi "Nicola taiapiera" menzionato nel 1377 (Zara, Arch. storico, Documenti spalatini, fasc. 9, p. 171).
Bibl.: R. Eitelberger, Die mittelalterlichen Kunstdenkmaler Dalmatiens, Wien 1884, p. 242; A. Dudan, La Dalmazia nell'arte italiana, I, Milano 1921, p. 101; M. Vasié, Arhitektura i skulptura u Dalmaciji (Architettura e scultura in Dalmazia), Beograd 1922, pp. 213-216; C. Fisković, Prvi poznati dubrovački graditelji (Primi costruttori ragusei a noi noti), Dubrovnik 1955, p. 99; J. Maksimović, Kotorski ciborij iz XIV veka i kamena plastika susednih oblasti (Ilciborio di Cattaro del XIV sec. e la scultura in pietra delle regioni contigue), Beograd 1961, pp. 96 s.; C. Fisković, Skulpture mletačkog kipara Nikole D. u Trogiru i u Splitu (Opere dello scultore veneziano N. D. a Traù e a Spalato), in Prilozi povijesti umjetnosti u Dalmaciji, XIV (1962), pp. 63-78; Id., Dodiri mletačkih i dalmatinskih kipara i graditelja do XV stoljeća (Contatti tra scultori e costruttori veneziani e dalmati fino al XV sec.), in Rad Jugoslavenske Akademije znanosti i umjetnosti [Zagreb], CCCLX (1971), p. 12; D. Kečkemet, Prilog djelima mletačkog kipara Nikole Denta (Contributo all'opera dello scultore veneziano N. D.), in Prilozi povijesti umjetnosti u Dalmaciji, XX (1975), pp. 61-66.