DENIZLI (A. T., 90)
Città dell'Anatolia occidentale, sede del vilāyet omonimo della Repubblica di Turchia, situata in una fertile pianura irrigata dal Çürük, affluente del Meandro. È a 400 m. s. m., e dominata dal Baba Dagh; fu rovinata dal terremoto del 1800 e conserva antiche mura. Nel 1890 contava 16.917 ab. (14.870 musulmani, 1617 greci ortodossi, 430 Amieni gregoriani); nel 1906 la popolazione era salita a 30.000 ab.: i Greci, molto numerosi, vi avevano sviluppato le industrie (mulini, concerie). Nel 1927, dopo l'esodo dei Greci, gli abitanti erano scesi a 15.705. È unita alla linea Smirne-Aydin-Iǧridir da un breve tronco ferroviario che ha origine nei pressi di Eskihisār (antica Laodicea, ora in rovina). Il territorio produce, in notevole copia, olio e cereali ed è ricco di minerali.
Bibl.: E. Quinet, La Turquie d'Asie, III, pp. 622-628; L. Vannutelli, Anatolia Meridionale e Mesopotamia, Roma 1911, pp. 204-209.