ROUGEMONT, Denis de
(App. III, II, p. 636)
Filosofo e saggista svizzero di lingua francese, morto a Ginevra il 6 dicembre 1985. Pioniere di un autentico federalismo europeo, si è battuto in difesa della cultura occidentale, della persona umana, dell'uomo visto in ogni realtà, anche la più umile e semplice. Il suo linguaggio, essenziale, raggiunge i toni di un lirismo esaltato che si è rivelato esso stesso veicolo importante per l'affermazione delle cause che ha combattuto con grande impegno. Molti i riconoscimenti letterari attribuiti alla sua opera vasta e variegata, le cui linee estetiche erano state descritte e raccontate in una raccolta di saggi su vari scrittori (Les personnes du drame, 1945): il premio letterario della città di Monaco (1963), il premio R. Schumann di Bonn (1970) e due edizioni del premio Biancamano (1973 e 1977). Tra i numerosissimi saggi, molti dei quali tradotti in molte lingue, vanno ricordati almeno: Les libertés que nous pouvons perdre, 1951 (trad. it., 1951); Fédéralisme et Nationalisme, 1955; Comme toi-même, 1961; The Christian opportunity, 1963 (trad. it., 1966); Journal d'une époque, 1968; Lettre ouverte aux Européens, 1970; Les dirigeants et les finalités de la société occidentale, 1972; L'avenir est notre affaire, 1977 (trad. it., 1979); Quelques uns de mes écrivains, 1985.
Bibl.: AA.VV., Denis de Rougemont, l'écrivain, l'européen, Parigi 1976; P. Verdaguer, Interview avec de Rougemont, in Contemporary French Civilization, 10, 1 (1986), pp. 67-77; numero speciale di Cadmos, 33 (primavera 1986).