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AMIEL, Denis

di Silvio D'Amico - Enciclopedia Italiana (1929)
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AMIEL, Denis

Silvio D'Amico

Autore drammatico francese, nato nel 1884 a Villegailhene (Aude) presso Carcassonne. Esordì nel 1911 con una commedia in 4 atti, Près de lui, messa in scena da Antoine all'Odéon di Parigi; a cui nel 1921 tenne dietro La souriante madame Beudet, in 2 atti, scritta in collaborazione con André Obey, e assai nota anche in Italia nell'interpretazione di Emma Gramatica. Seguirono: Le joueur (i atto, 1922), Le voyageur (i atto, 1923), Le couple (3 atti, 1923), Café-tabac (i atto, 1924), Monsieur et Madame Un Tel (3 atti, 1925), L'homme d'un soir (in collab. con C. Lafaurie, 1925), La carcasse (in collabor. con A. Obey, 1926), L'engrenage (3 atti, 1927), L'image (1927-28). L'Amiel è anche autore di saggi critici, fra cui uno su Bataille (1908) e uno su d'Annunzio (1908). Il suo teatro, che si è voluto accostare a quello del suo amico Jean-Jacques Bernard (v.) e riportare all'estetica del cosiddetto "teatro del silenzio", è fondato su un presupposto: quello dell'essenziale incomunicabilità fra uomo e uomo. "Nella vita" dice l'A. "si è soli" l'incomprensione fra spirito e spirito regna sovrana. Così Cafétabac, rappresentando, in un quadro di trite apparenze veristiche, il va e vieni d'una folla d'avventori, esprime il tragico isolamento d'ogni creatura, chiudente in sé, senza possibili consolazioni, il proprio dramma; così La souriante madame Beudet, opera di delicata psicologia femminile a cui non è estraneo il confessato ricordo di Madame Bovary, è il dramma che, nato dall'incomprensione fra marito e moglie, trova il suo relativo scioglimento appunto in un equivoco, generato da questa stessa incomprensione. Il Teatro completo di D. A. comprende, finora, tre volumi (Parigi 1928).

Vedi anche
Miller, Arthur Drammaturgo statunitense (New York 1915 - Roxbury, Connecticut, 2005). Figura d'intellettuale impegnato, fu, insieme a T. Williams, tra gli autori più significativi del teatro americano. Laureatosi in giornalismo all'univ. del Mich igan (1938), esercitò tale professione; esordì nel teatro nel 1944 con ... Salce, Luciano Attore e regista (Roma 1922 - ivi 1989). Interprete ironico e graffiante in teatro, cinema e televisione, si è dedicato in seguito alla regia teatrale e cinematografica. Ha diretto numerosi film, rivelando spiccate doti satiriche (Il federale, 1961; La voglia matta, 1962; Le ore dell'amore, 1963; Fantozzi, ... commèdia Secondo la definizione invalsa nel 16° sec., rappresentazione scenica, generalmente in versi, di una vicenda tratta dalla vita comune, che, attraverso un susseguirsi di casi divertenti, si risolve lietamente. Sopravvive oggi come forma d’arte drammatica pressoché unica, in cui però il lieto fine non ... incomunicabilità Incapacità o impossibilità di comunicare con altri, o più spesso con tutti gli altri, di stabilire un rapporto vivo e profondo di conoscenza con sé stessi e con gli altri, da cui deriva un senso di solitudine e di isolamento: senso e concezione della vita che, fatti propri da molta letteratura del Romanticismo ...
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  • EMMA GRAMATICA
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    Enciclopedia on line
    Autore drammatico (Villegailhenc, Aude, 1884 - La Gaude, Alpi Marittime, 1977), autore di opere teatrali a tesi: Le Couple, 1923; L'image, 1928; L'age de fer, 1931; Trois et Une, 1934; La gemme en fleur, 1935; Le mouton noir, 1945.
Vocabolario
amielìa
amielia amielìa s. f. [comp. di a- priv. e del gr. μυελός «midollo»]. – Nel linguaggio medico, mancanza congenita, incompatibile con la vita, del midollo spinale.
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