DEMOSTENE (Δημοσϑένης, Demosthĕnes)
Generale ateniese del sec. V a. C., figlio di Alcistene. Operò nella guerra del Peloponneso. Disegnò nel 426 la sottomissione dell'Etolia; ma fu sorpreso e sconfitto a Egizio. Passò poco dopo in Acarnania per combattere contro l'importante città di Ambracia; e, con gli scontri di Olpe e d'Idomene, la ridusse alla resa; ma il vantaggio strategico fu degli Acarnani e Anfilochi; il vantaggio politico di lui Demostene, che si fece perdonare dai concittadini la rotta di Egizio. L'anno dopo fece lo sbarco di Pilo che, per la collaborazione del demagogo Cleone, doveva condurre in agosto alla resa di quattrocento Spartiati nell'isola di Sfacteria. Col declinare del partito di Cleone e dei radicali, anche D. non ebbe più occasione di nuove imprese secondo l'indole sua, ardita e anzi temeraria, ma non senza abilità né prontezza. Solo nel 413, durante l'assedio di Siracusa, ritornò in prima fila: fu mandato con la squadra di soccorso e arrivò a Siracusa a metà luglio; partecipò ai consigli di guerra con Nicia, alla battaglia nel Porto grande. Nella ritirata fu alla retroguardia; raggiunto dal nemico per primo, capitolò dopo un vano sforzo difensivo; e più tardi fu condannato a morte.
Bibl.: J. Beloch, Griech. Geschichte, 2ª ed., Berlino 1914, II, p. 286 segg.; A. Ferrabino, L'Impero ateniese, Torino 1927, pp. 139 segg., 304 segg.