(gr. Δημόδοκος) In Omero, cantore dei Feaci alla corte di Alcinoo, cui le Muse diedero un male, la cecità, ma anche un bene, il canto consolatore. D., nel libro ottavo dell’Odissea, canta la contesa fra Achille e Ulisse, la presa di Troia e l’inganno del cavallo, gli amori di Ares e Afrodite.