DEMOCARE (Δημοχάρης, Demochăres)
Ateniese del demo Leuconoe, figlio d'una sorella e d'un cugino di Demostene, e nato forse qualche anno prima del 350 a. C., fu politico, oratore e storico; ingegno non eccellente, acquistò una certa fama in Atene schierandosi nel partito dello zio. Un frammento (2) della sua Storia ci ha conservato un aspro giudizio sull'attività politica di Demetrio di Falero, che egli accusa d'essersi occupato soltanto degl'interessi materiali di Atene. Per un democratico, infatti, gl'interessi ideali consistevano nel ricupero della libertà. D. fu anche ostile a Demetrio Poliorcete (si vedano i frr. 3 e 4 della sua Storia), ciò che gli procurò l'esilio. Ritornò solo quando Atene si liberò definitivamente del re Demetrio (288), e quindi ebbe una parte considerevole nella politica ateniese al tempo delle successive contese dei re ellenistici. Nel 279 chiese gli onori per la memoria di Demostene; e per lui li chiese poi nel 270 suo figlio Lachete.
Cicerone (Deorat., II, 95) lo tiene distinto dai grandi oratori del primo periodo, fra quelli che coltivarono quaedam dicendi molliora ac remissiora genera. La sua storia era tendenziosa e retorica. Non pare che gli storici posteriori abbiano spesso attinto da lui.
I pochi frammenti superstiti sono raccolti in Müller, Fragm. Hist. Graec., II, 445; Jacoby, Fragm. d. Griech. Hist., II, 75, p. 133.
Bibl.: B. Niese, Gesch. der griech. und makedon. Staaten, I, Gotha 1893, p. 333; G. De Sanctis, Studi di storia antica, II, p. 50; id., in Rivista di filol. class., XXVIII, p. 49; J. Beloch, Griech. Geschichte, 2ª ed., IV, ii, Berlino 1927, p. 445; F. Blass, Attische Beredsamkeit, III, ii, Lipsia 1893, p. 305; F. Susemihl, Gesch. der griech. Litter. in der Alexandrinerzeit, I, Lipsia 1891, p. 552; H. Swoboda, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, col. 2864; W. Ferguson, Hellenistic Athens, Londra 1911, p. 100 segg.