DEMETRIOS (Δημήτριος)
2°. - Architetto greco, attivo ad Efeso nella seconda metà del V sec. a. C. dove, in collaborazione con Paionios, portò a compimento il grande tempio di Artemide, iniziato nella prima metà del VI sec. a. C. da Chersiphron. I due architetti sono ricordati da Vitruvio (vii, praef. 16) che nomina D. come "servo del tempio della dea". L'Artemision arcaico di Efeso è noto anche con l'appellativo di "tempio D o di Creso"; fu distrutto nel 356 a. C. e subito ricostruito per ordine di Alessandro dall'architetto Deinokrates, con pianta in tutto simile a quella del tempio primitivo, cioè diptero (triptero sul lato breve E), differente solo per una maggior elevazione dello stilobate. Il periodo di 120 anni impiegato, secondo Plinio, per la costruzione del tempio nuovo, fu poi attribuito anche all'erezione di quello arcaico che perciò si data al 560-440. Errata è la datazione di D. al VI sec. proposta dal Puchstein.
Bibl.: B. Haussoullier, in Revue de Phil., XXI, 1877, p. 112; H. Brunn, Gesch. d. gr. Künstl., II, Stoccarda 1889, pp. 327, 349, 383; O. Puchstein, in Arch. Anz., 1890, p. 161; E. Fabricius, in Pauly-Wissowa, IV, 1903, c. 2850, s. v., n. 121; H. Thiersch, in Thieme-Becker, IX, 1913, p. 52, s. v. Daphnis; W. Dinsmoor, The Arch. of Anc. Gr., Londra 1950, p. 223 ss.