DEMETRIO (Δημήτριος, Demetrius)
Nome di parecchi artisti greci.
1. Ateniese del demo di Alopece, scultore di bronzi: operò, all'incirca, dal 410 al 360 a. C. Famoso per i ritratti, cercava la somiglianza più che la bellezza delle forme (Quintiliano, Inst. orat., XII, 10, 9), del che gli antichi lo criticarono chiamandolo "effigiatore d'uomini" (Luciano, Philopseud., 20). Una sola figura di nume è ricordata da Plinio (Nat. Hist., 34, 76), l'Atena con i serpentelli del Gorgoneio sull'egida, che vibravano al suono della cetra; ma opere ben più notevoli sembra che fossero la statua della vecchia Lisimache, per 64 anni sacerdotessa della dea, e quella dell'ipparco Simone, contemporaneo di Aristofane. Un'altra, di Pellico stratego corinzio, è vivamente descritta da Luciano (l. c., 18): calvo e panciuto, con le vene sporgenti, la barba scomposta dal vento, seminudo e, cioè, con il solo mantello dalle anche in giù, secondo un tipo statuario già usato nel sec. V. Pochi frammenti di basi con epigrafi sono i soli monumenti originali da riferirsi al maestro: un piedistallo rotondo assai mal ridotto si ritiene appartenesse alla statua della sacerdotessa. Copia della testa sarebbe, secondo alcuni, un marmo del British Museum: l'acconciatura, alla moda del sec. V, si giustifica agevolmente in persona di età così tarda, che poté averla conservata dalla giovinezza. Altri tentativi di attribuire sculture all'artista sono anche meno felici di questo. Ma l'arte sua si fa sentire nello spirito nuovo che produsse i ritratti del sec. IV.
2. Figlio di Seleuco, detto "pittore di luoghi", ossia paesista, da Diodoro Siculo, e indicato come alessandrino da Valerio Massimo. I due autori raccontano che accolse e ospitò in Roma Tolomeo Filometore, cacciato dal fratello Evergete II nel 165 a. C., ricambiando al re le cortesie ricevute alla corte d'Alessandria. La notizia è importante per la storia dell'arte greca in Italia.
3. Ateniese del demo di Ptelea, figlio di Filone, scultore. Noto per due basi firmate, ad Atene: una portava la statua del medico Argeo, conosciuto da altre iscrizioni e contemporaneo di Augusto.
4. Figlio di Demetrio, scultore. Rimangono a Sparta tre erme acefale con la sua firma, databili nel periodo degli Antonini: recavano ritratti virili.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IX, Lipsia 1913, p. 52 segg. Per il pittore: B. Sauer, ibid., p. 64; E. Pfuhl, Malerei und Zeichnung d. Griechen, II, Monaco 1923, pp. 828 e 884.