DEMETRIADE (Δημητριάς, Demetrias)
Città della Magnesia, sul golfo di Pagase (oggi di Volo). Fu fondata da Demetrio Poliorcete, al principio del sec. III a. C., riunendo gli abitanti di numerose località della regione: Neleia, Pagase, Ormenio, Rizunte, Iolco, ecc. Demetrio voleva farne la capitale del suo impero grecomacedone; e la città, se anche non ebbe questa sorte, divenne tuttavia la più importante della regione, capoluogo della confederazione dei Magneti, metropoli del commercio locale, residenza temporanea dei re macedoni, e potente fortezza. Filippo V, nella guerra contro Etoli e Romani, se ne servì come base delle operazioni terrestri e marittime. Occupata forse temporaneamente dai Romani dopo Cinoscefale, e quindi città libera, fu nel 192 presa con un colpo di mano dagli Etoli, e scelta da Antioco a sua base d'operazione. Sconfitto Antioco alle Termopile (191), Filippo rioccupò Demetriade. Nella guerra contro Perseo, Demetriade, assalita invano dalla flotta romana e da Eumene, fu dopo Pidna (168) definitivamente occupata da Roma, e le sue mura abbattute. Non se ne hanno in seguito altre notizie, all'infuori di un cenno in Procopio, che ricorda essere stata la città fortificata da Giustiniano. Sede di un vescovado, e più tardi metropoli della regione, fu nel 902 distrutta dai Saraceni. Sopravvisse tuttavia nel Medioevo; e solo sotto la dominazione turca fu del tutto abbandonata. Secondo i dati di Strabone (IX, 436 segg.), Demetriade è stata collocata a sud-est dell'attuale Volo, su un promontorio roccioso, Goritza. Il Beloch identifica Demetriade con la vecchia Pagase, cui Demetrio, ingrandendola con un sinecismo, avrebbe cambiato il nome.
Bibl.: Philippson, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, coll. 2764-65; Fredrich, in Athen. Mitteil., XXX (1905), p. 222 segg.; J. Beloch, in Klio, 1911, p. 442 segg.; K.F. Hermann, H. Swoboda, e altri, Griech. Staatsaltertümer, 6ª ed., Tubinga 1913, p. 438 segg.; F. Stählin, Das hellen. Thessalien, Stoccarda 1924, p. 68 segg.