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DELOS

di G. Becatti - Enciclopedia dell' Arte Antica (1973)
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Vedi DELOS dell'anno: 1960 - 1973

DELOS (Δῆλος)

G. Becatti

Personificazione dell'isola dell'Egeo che appare come tale in relazione col mito della nascita di Apollo.

Nell'Inno Omerico, in Apoll. Dell., 49 ss., in cui si canta la nascita di Apollo nell'isoletta rocciosa che si copre d'oro e di fiori, D. è già personificata. Divenne uno dei principali luoghi del culto apollineo e in Pindaro (fr., 64-65) compare la leggenda che l'isola sarebbe stata vagante sul mare prima della nascita di Apollo e dopo sarebbe stata ancorata al fondo marino da quattro colonne. Callimaco (Hym. in Del, 35 ss.) la dice kourotròphos di Apollo. Secondo una versione del mito l'isola prima di dare i natali ad Apollo ed Artemide si sarebbe chiamata Asteria od Ortigia, mentre poi Zeus l'avrebbe chiamata D. avendo reso manifesta, visibile, l'isola che era nascosta nel mare.

Una immagine di D., l'unica finora nota, si ha in una pyxis attica a figure rosse proveniente dalla tomba 27 c di Valle Pega, nel Museo Archeologico di Ferrara. È attribuita al Pittore di Marlay e datata intorno al 430 a. C. La scena rappresenta Latona, una palma, Apollo con lyra e vicino un'altra palma, Artemide con oinochòe, e la personificazione dell'isola contraddistinta dall'iscrizione ΔΗΛΟΣ come una giovane donna seduta sull'omphalòs inghirlandato; veste un chitone con bretelle, ha lo himàtion, tiene nella destra una patera e alza la mano sinistra; dietro è Hermes con piede sollevato su un rialzo; seguono un tripode e un alloro.

Bibl.: Stoll, in Roscher, I, 1884-1890, c. 984, s. v.; G. Riccioni, Delos e i Letoidi offerenti in una pyxis di Spina, in Arte antica e moderna, 34-35-36, 1966, pp. 173-181, tavv. 70-71, fig. i, tav. 72 a b.

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