delocalizzabile
agg. Che può essere delocalizzato, spostato in altro luogo.
• Serve più ricerca e innovazione in ogni campo del sapere e dell’economia (anche nel turismo, l’unica industria non delocalizzabile), perché il progresso materiale del nostro Paese è una conquista quotidiana. (Giovanni Ghiani, Gazzettino, 2 luglio 2012, p. 14, Lettere & Opinioni) • L’Italia è un Paese che, oltre a vantare una leadership tecnologica e commerciale in molti importanti segmenti di prodotto (si pensi al settore delle macchine utensili), ha anche ricevuto il dono della massima biodiversità naturale in Europa e della leadership mondiale nei giacimenti artistico-culturali. Si tratta di fattori competitivi non delocalizzabili che sono preziosissimi in tempo di globalizzazione perché a prova di concorrenza di costo del lavoro. (Leonardo Becchetti, Avvenire, 31 luglio 2013, p. 2, Seconda pagina) • «I boschi possono rappresentare per il nostro Paese un’importante occasione di crescita e sviluppo sostenibile. Possono rappresentare la base, non delocalizzabile, di un sistema economico che nella produzione di beni ecocompatibili può trovare ampie opportunità di crescita e innovazione» (Domenico Brugnoni riportato da Olivia Manola, Corriere della sera, 26 giugno 2015, Cronaca di Milano, p. 11).
- Derivato dal v. tr. e intr. delocalizzare con l’aggiunta del suffisso -abile.
- Già attestato nella Repubblica del 1° maggio 1998, Affari & Finanza, p. 12.