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delirio

di Giuseppe Ducci - Dizionario di Medicina (2010)
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delirio

Giuseppe Ducci

Stato psicopatologico caratterizzato da un’alterata interpretazione della realtà, anche se percepita normalmente sul piano sensoriale, per una attribuzione acritica di significati abnormi a percezioni, ricordi e idee. Il termine deriva dal lat. lira, «solco», per cui delirare significa etimologicamente «uscire dal solco», ossia dalla dritta via della ragione.

Psicopatologia

Il d. può essere analizzato e descritto solo muovendo dalla soggettività; non ci sono, infatti, criteri obiettivi che, dall’esterno e sulla base di modelli di comportamento, ci consentano di constatarne la presenza. Solo criteri soggettivi, che si servano dell’intuizione e dell’immedesimazione nell’interiorità dei pazienti, e che muovano dunque dall’interno della loro vita psichica, permettono di cogliere la presenza e la realtà di un’esperienza delirante in un contesto psicopatologico. Propri delle esperienze deliranti sono il totale autoriferimento e la loro incorreggibilità, attribuibile a una profonda trasformazione della psiche e della personalità del malato, che imprime a questi fenomeni una tale evidenza di certezza da renderli impermeabili a qualsiasi critica e persuasione contraria. Le esperienze deliranti elementari sono rappresentate dall’attribuzione di un significato abnorme a una percezione svoltasi normalmente sul piano sensoriale (percezione delirante), oppure dalla scoperta di un significato nuovo in un ricordo o in un’idea sorti in quel momento alla coscienza (intuizione e rappresentazione delirante). Sulla base del contenuto, il d. può assumere varie forme: d. di persecuzione, d. malinconico, d. di grandezza, d. di gelosia, d. mistico, d. di trasformazione, ecc. Le forme croniche di d. sono spesso basate sull’elaborazione, razionale e lucida, di un sistema di credenze errate: in questo caso si parla di disturbo delirante o paranoia.

Patogenesi

Si distinguono un d. secondario ad alterazioni dell’umore o deficit intellettivi o d’informazione (deliroide) e un d. primario come nella schizofrenia. Sulla base dello stato di coscienza, distinguiamo un d. lucido (in ingl. delusion), proprio della schizofrenia, della paranoia, del disturbo bipolare, e un d. confuso (delirium) con agitazione, disorientamento, allucinazioni, specie visive, ipertermia e iperazotemia, che è sempre espressione di compromissione somatica (intossicazioni, infezioni, traumi e tumori cerebrali). L’abnorme aumento della pregnanza delle percezioni e delle rappresentazioni, che costituisce l’elemento precursore del d., appare legato ad alterazioni delle funzioni di controllo delle aree frontali e all’aumento della dopamina nelle aree mesolimbiche.

Vedi anche
paranoia In psichiatria, secondo il Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM IV Text Revision, 2000), psicosi caratterizzata da «diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti degli altri (tanto che le loro intenzioni vengono interpretate come malevole), che iniziano nella prima età adulta ... schizofrenia Termine, coniato da E. Bleuler, che fa riferimento alla caratteristica essenziale di un vasto gruppo di psicosi il cui fenomeno psicopatologico fondamentale è costituito da un processo di disgregazione (dissociazione) della personalità psichica; questo processo si traduce in gravi disturbi della strutturazione ... isteria (o isterismo) Forma di nevrosi, variamente intesa dalla psichiatria classica e dalla psicanalisi. Il termine corrisponde per la prima a poco più di un concetto clinico, per la seconda a una particolare entità nosografica. 1. Cenni storici La prima individuazione dell’isteria risale a Ippocrate, che ... psichiatria Settore della medicina che ha per oggetto lo studio clinico e la terapia dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici, distinti per origine, qualità, entità e durata delle manifestazioni. La delimitazione nosografica delle singole forme morbose è di difficile realizzazione. Accanto a tale labilità ...
Tag
  • DISTURBO BIPOLARE
  • ETIMOLOGICAMENTE
  • PSICOPATOLOGIA
  • SCHIZOFRENIA
  • IPERTERMIA
Altri risultati per delirio
  • delirio
    Dizionario di Medicina (2010)
    Sintomo positivo delle psicosi (➔), caratterizzato da allucinazioni, disturbi percettivi, sogni vividi, aumentato stato di vigilanza, esagerata attività psicomotoria e delle funzioni neurovegetative.
  • delirio
    Enciclopedia on line
    Disturbo dell’interpretazione della realtà. Deriva dall’attribuzione di un significato abnorme a una percezione normale sul piano sensoriale ( percezione delirante), oppure dalla scoperta di un significato nuovo in un ricordo o in un’idea ( rappresentazione delirante). Impermeabile a qualsiasi critica ...
  • Delirio
    Universo del Corpo (1999)
    Eugenio Borgna Bruno Callieri Il termine delirio, dal latino delirare, "uscire dal solco (lira)", indica uno stato di alterazione psichica, riscontrabile in diverse psicopatie, consistente nell'attribuzione acritica di significati abnormi e privi di ogni nesso con la realtà a percezioni sensoriali, ...
  • DELIRIO
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Si dicono delirî le aberrazioni di giudizio suggerite da uno stato passionale o, in genere, da perturbamenti affettivi d'origine morbosa. Sotto l'influenza della deviazione affettiva, la critica diventa unilaterale, s'accanisce contro tutto ciò che potrebbe scalzare il delirio e lascia passare inosservati ...
Vocabolario
delìrio
delirio delìrio s. m. [dal lat. tardo delirium, der. di delirare: v. delirare]. – 1. a. In psicopatologia, stato di alterazione mentale, consistente in una erronea interpretazione della realtà, anche se percepita normalmente sul piano sensoriale,...
delirare
delirare v. intr. [dal lat. delirare, propr. «uscire dal solco (lira)»] (aus. avere). – 1. a. Essere in delirio, parlare in stato di delirio: d. per la febbre; il malato ha delirato tutta la notte. b. Con sign. più ampio, deviare con la...
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