DELINQUENZA (XII, p. 537)
L'andamento del fenomeno della delinquenza in Italia nell'ultimo decennio può essere studiato soltanto da un punto di vista oggettivo, prendendo in esame la serie dei "reati denunciati" poiché per uno studio soggettivo occorrerebbero i dati sulle qualità personali dei condannati, dati che vengono rilevati ed elaborati a distanza di tempo e, cioè, dopo che le condanne sono divenute irrevocabili.
Per "reati denunciati" s'intendono non tutti i fatti che hanno costituito oggetto di denuncia all'autorità giudiziaria, ma solamente quelli che, in base a un primo esame, sono stati dalla stessa autorità sottoposti ad azione penale; restano esclusi i reati accertati da magistrature diverse da quella ordinaria, come i tribunali militari, i tribunali marittimi, ecc.
I dati indicati nel prospetto sotto riportato si riferiscono ai reati denunciati nel triennio 1937-39 e nei singoli anni dal 1940 al 1947. È da tener presente che dall'anno 1943 in poi, in relazione alla situazione politica, non sono compresi i dati dei circondarî di Fiume, Capodistria, Gorizia e Trieste.
Il numero complessivo dei reati denunciati si mantiene negli anni di guerra al disotto della media 1937-39 e soltanto nel 1946 e nel 1947 la supera, senza peraltro discostarsene troppo; difatti, tenendo conto dell'aumento di popolazione verificatosi nel periodo considerato, si passa da 3.183,6 reati per ogni 100.000 abitanti nel 1937-39 a 3.442,4 nel 1946, anno in cui il numero di essi raggiunge la punta massima. Occorre però tener conto della proporzione tra delitti e contravvenzioni, essendo noto che l'importanza giuridica e sociale delle contravvenzioni è di gran lunga inferiore a quella dei delitti.
Orbene, mentre nel periodo base (1937-39) per ogni 100 reati denunciati si avevano all'incirca 40 delitti e 60 contravvenzioni, nell'ultimo triennio 1945-47 i rapporti risultano, in cifra tonda, di circa 80 delitti e 20 contravvenzioni. Di qui la necessità di esaminare separatamente l'andamento delle due serie di reati.
Il numero delle contravvenzioni dopo aver subìto un leggero aumento nel primo anno di guerra, aumento dovuto forse alla reazione alle prime restrizioni annonarie, subisce una graduale diminuzione negli anni successivi fino al 1945. Le ragioni di tale diminuzione nel periodo bellico sono da ricercarsi essenzialmente in due fatti: da un lato nel mancato accertamento di esse da parte degli organi di polizia assorbiti da maggiori e più gravosi compiti, dall'aliro in una effettiva diminuzione dei fatti contravvenzionali in dipendenza di numerosi fattori inerenti allo stato di guerra, quali la riduzione del traffico stradale, quella delle contrattazioni commerciali, ecc.
Non va dimenticata, poi, la trasformazione in delitti di molte ipotesi contravvenzionali, in seguito al maggior rigore esercitato dalle speciali norme emanate durante la guerra per la disciplina dei consumi. Cessate le ragioni sopra accennate, il numero delle contravvenzioni negli anni 1946 e 1947 ha ripreso a salire sensibilmente, pur mantenendosi però molto al disotto di quello raggiunto nel triennio prebellico.
Passando ad esaminare la serie dei delitti, è necessario anzitutto tener distinti quelli preveduti nel codice penale - che sono i più rappresentativi del fenomeno della delinquenza in quanto non subiscono l'influenza del mutare delle leggi - da quelli preveduti in altri codici e leggi speciali. Questi ultimi - si noti bene - comprendono oltre i delitti di bancarotta semplice e fraudolenta, i delitti di collaborazionismo politico e militare, quelli preveduti nelle leggi finanziarie, nelle leggi sulla disciplina dei consumi e degli approvvigionamenti, ecc.; il loro numero aumenta continuamente dal 1941 al 1946, raggiungendo in quest'ultimo anno una cifra che risulta circa sei volte superiore a quella anteguerra. Nel 1947, per effetto della graduale abrogazione delle leggi speciali, particolarmente di quelle emanate in materia di disciplina dei consumi, si manifestano i primi segni di depressione: dai 220.863 delitti denunziati nel 1946 si passa infatti a 174.040, con una diminuzione pari al 21,2%.
Caratteristiche degne di rilievo presenta, invece, la serie dei delitti preveduti nel codice penale. Nei primi due anni di guerra (1940 e 1941) si nota una depressione dovuta in gran parte agli avvenuti richiami sotto le armi di una notevole aliquota di uomini, ai quali a causa della estensione della competenza dei tribunali miliiari, veniva applicato il codice penale militare. Nel 1942 e nel 1943 si verifica, al contrario, un primo aumento che diviene sensibile nel 1944 e ancor più nel 1945 fino a raggiungere, nel 1946, una cifra quasi doppia di quella risultante in media nel triennio 1937-39; nel 1947, avviandosi il paese verso la normalità, si nota una diminuzione del 22,4% nei confronti del numero dei delitti denunziati nell'anno precedente.
I numeri indici calcolati sui rapporti a 100.000 abitanti, fatta uguale a 100 la media del triennio 1937-39, scendono a 82,3 e 74,0 rispettivamente negli anni 1940 e 1941; salgono a 102,0 e a 105,5 negli anni 1942 e 1943; dal 1944 al 1946 aumentano notevolmente passando da 143,5 nel 1944 a 156,5 nel 1945 e a 181,1 nel 1946; nel 1947 ridiscendono a 143,1. Trattandosi di delinquenza comune che non ha subìto alcuna alterazione per effetto di nuove disposizioni di legge, il raffronto tra le cifre di anteguerra e quelle del periodo bellico e dell'immediato dopoguerra appare veramente sconfortante. Certamente molteplici circostanze, che peraltro sfuggono a una sicura e chiara valutazione, hanno influito sull'aumento del numero di tali delitti: l'oscuramento del territorio nazionale e i bombardamenti aerei che hanno favorito il moltiplicarsi dei delitti contro la persona e contro il patrimonio; il passaggio sul territorio nazionale di truppe di varie nazionalità; l'eccezionale situazione del paese dopo l'8 settembre 1943 che ha dato luogo a un accrescimento del numero degli omicidî e delle lesioni personali, particolarmente notevole nel 1945.
È necessario, quindi, ai fini della completa conoscenza della delinquenza, mettere in evidenza i dati dei delitti che rivestono carattere di particolare gravità. Nelle due tabelle che seguono sono riferiti i dati relativi rispettivamente ai delitti contro la persona e contro il patrimonio.
Da quanto precede si rileva che, salvo qualche eccezione, l'aumento del numero di talune specie di delitti verificatosi nel decennio 1937-46 è dovuto unicamente allo squilibrio causato dalla guerra e le statistiche dell'anno 1947 stanno a provare la tendenza al ritorno alla normalità anche nel campo della delinquenza.