DELAWARE (A. T., 132-133)
Fiume dell'America Settentrionale che versa le sue acque all'Atlantico. Deve il suo nome a Tommaso De La Warr, o Delaware, governatore della Virginia (1577-1618), che nel 1611, spinto da una tempesta, approdò sulle sue rive; il nome fu poi dato anche alla baia e allo stato che si sviluppa sulla riva destra di questa. Il fiume è lungo 660 km. dalla sorgente allo sbocco nella baia omonima, 580 non tenendo conto di questa, che rappresenta il termine dell'antica valle fluviale ora affondata e invasa dal mare. Come suo ramo sorgentifero si considera il West Branch, che scende dai Monti Catskill nello stato di New York a 575 m. s. m.; e dopo un corso tortuoso fiancheggia a O. il Kittatinny Range, di cui taglia fino alla base, con una lunga gola epigenetica (D. Water Gap), la dura muraglia di arenarie. Nell'ultima parte del suo corso il fiume si allarga considerevolmente; ed è unito per mezzo di canali così con la Lower Bay (al corso del Raritan presso Brunswick, Penn.) in fondo alla quale sorge New York, come con lo Hudson e con la baia di Chesapeake. Quasi al principio dell'estuario sorge Philadelphia, ma il fiume è navigabile fino a Trenton, N. J. Grandi lavori furono compiuti per rendere libero il transito alle grosse navi, che nella stessa baia è ostacolato spesso dai ghiacci. Se per il moderno sviluppo delle ferrovie il Delaware ha perduto buona parte della sua importanza, le valli di due dei suoi affluenti, il Lehigh e lo Schuylkill, permettono di risalire nel cuore della regione antracitifera della Pennsylvania, cui debbono il loro incremento e la loro prosperità, con Philadelphia, tutti i grossi centri industriali scaglionati sulle rive del basso Delaware.
Stato di Delaware. - Uno dei tredici stati originarî dell'attuale confederazione nordamericana. Si estende per 6138 kmq. (un po' meno della provincia di Perugia), quasi tutto nella penisola compresa fra la baia omonima e quella di Chesapeake. La linea di confine a O. e a S. tagliando a mezzo questa penisola, è del tutto convenzionale. Il territorio è costituito da una piccola striscia della zona pedemontana, formata da rocce cristalline (gneiss, micascisti, graniti) e plutoniche (gabbro e serpentine), che sopportano localmente deposizioni litoranee cretacee e pleistoceniche, e, in misura senza confronto molto maggiore, da un lembo della pianura costiera, tutta di sedimentazione recente. Le massime altezze, che oltrepassano di poco i 100 m., cadono nella parte settentrionale dello stato; di qui il terreno scende con una serie di piatte e basse terrazze verso il mare, dove la frangia costiera appare bassa e paludosa, specie a sud del C. Henlopen. Manca un ampio retroterra e anche per questo non si sono sviluppati porti se non nella zona fluviale vera e propria, dove è Wilmington, l'unico centro che oltrepassi i 100 mila abitanti
Il Delaware, per superficie il più piccolo fra gli stati dell'Unione dopo Rhode Island, è anche uno degli ultimi come popolazione assoluta. Questa è aumentata da 59 mila ab. nel 1790 a 92 mila nel 1850, a 147 mila nel 1880, a 202 mila nel 1920. Secondo il censimento del 1930 essa era di 238.380 ab. L'accrescimento percentuale risulta però inferiore a quello complessivo dell'Unione, anche nel periodo 1920-30 (6,9% contro 16,1%). La popolazione è costituita nella grande maggioranza di Bianchi; i Negri sono circa 30 mila, aumentati di poco dopo il 1860. Degli stranieri, circa 20 mila nel 1920 (8,9% del totale), gl'Italiani formano il nucleo più numeroso (4136, cioè il 20,9%); seguono i Polacchi (19,4%); gl'Irlandesi (14,6%); i Russi (11,3%); i Tedeschi (7,6%).
L'occupazione prevalente è l'industria (38%), al che corrisponde l'accrescimento continuo della popolazione urbana: 46,4% nel 1900; 48% nel 1910; 54,2% nel 1920, superiore sempre alla media dell'Unione. L'agricoltura assorbe circa il 19% della popolazione; l'85% del suolo è coltivato. Il Delaware raccoglie buone quantità di mais e di grano; ancora più notevole per il reddito è la produzione della frutta e degli ortaggi, per la quale s'impiega mano d'opera temporanea proveniente dai nuclei urbani; movimento in cui sono interessati numerosi Italiani. Del patrimonio zootecnico il nucleo principale è costituito dai bovini (85 mila capi). Le risorse minerarie invece si limitano alla calce e alla pietra da taglio. Nelle industrie, che occupano circa 95 mila individui e si concentrano nell'estremità settentrionale dello stato (per i 2/3 a Wilmington), sono alla testa le metallurgiche (ferro e acciaio, costruzioni ferroviarie), che formano circa ⅓ del totale (in valore) della produzione; seguono quelle del cuoio, le alimentari (conserve di frutta), le grafiche, le molitorie e le chimiche che ebbero un periodo di fiore durante la guerra mondiale (esplosivi). Di conseguenza anche i centri urbani più cospicui (ma tutti, meno Wilmington, di non grande importanza) si addensano nella zona settentrionale, lungo il Delaware, la quale può considerarsi economicamente un'appendice della vicina Philadelphia e della Pennsylvania sud-orientale. La capitale, Dover (5 mila ab.), è anch'essa una piccola città di provincia. Entro i confini dello stato sono circa 540 km. di ferrovie, di cui 225 elettrificati, ma le comunicazioni si fanno meno fitte a S. del canale che unisce la baia di Delaware a quella di Chesapeake, regione quasi esclusivamente agricola.
Storia. - I primi tentativi di colonizzazione nella baia di Delaware furono compiuti dagli Olandesi, che fondarono nel 1623 Fort Nassau (presso l'odierna Philadelphia), e poi, nel 1631, un altro stabilimento vicino all'attuale Lewes. Gli Svedesi, sopravvenuti fondarono nel 1638 un primo stabilimento, e successivamente si allargarono su quella ch'essi chiamavano Nuova Svezia; ma nel 1655 gli Olandesi riuscirono a riprendere il dominio di tutta la regione, tenendolo fino al 1664, quando passò, con le altre colonie olandesi agl'Inglesi. Concessa dapprima al duca di York (poi Giacomo II d'Inghilterra), e da questi retrocessa nel 1682 a William Penn, la colonia di Delaware rimase unita con la Pennsylvania, sebbene avesse dal 1703 un Consiglio legislativo proprio e dal 1710 un proprio Consiglio esecutivo. Con la guerra d'indipendenza, alla quale diede contributo di uomini e di denaro, la colonia si organizzò in stato (1776); e come tale ratificò, per primo, la costituzione federale nel 1787. Nella guerra di secessione, il Delaware, in cui pure erano molti simpatizzanti per la causa schiavista, rimase tuttavia fedele all'Unione, ponendosi a fianco degli stati del Nord.
Bibl.: L.W. Brodhead, The Delaware Water-Gap, Philadelphia 1870; J. Winsor, Narrative and Critical History of America, Boston 1884, IV; J. T. Scharf, History of Delaware, Philadelphia 1880; Report of Superintendend of the U. S. Coast and Geodetic Survey 1893, Washington 1905; H. C. Conrad, History of Delaware, Wilmington 1908; W. A. Powell, History of Delaware, Boston 1928.