Matematico (prima metà del sec. 16º) della scuola bolognese. Era stato allievo di Scipione Dal Ferro a Bologna, e da lui aveva imparato un metodo di risoluzione (prima ignoto) dell'equazione cubica x3 + qx = r. Il Del F., avendo saputo che N. Tartaglia affermava di saper risolvere l'equazione cubica del tipo: x3 + x2 = r, lo credette un impostore, e gl'inviò un cartello di "matematica disfida". Questa "disfida" ebbe un'enorme importanza nella storia della matematica, in quanto stimolò il Tartaglia a cercare (e a trovare) la formula risolutiva dell'equazione cubica generale: essa si svolse in pubblico, e finì con la piena vittoria del Tartaglia, che in due ore risolse i problemi propostigli dal Del F., mentre questi non riuscì a risolvere nessuno dei problemi che il Tartaglia gli aveva proposto.