DEL DUCA, Giovan Pietro
Non si hanno notizie relative alla sua famiglia, né alle date e ai luoghi di nascita e di morte. La sua attività di fonditore è comunque ampiamente documentata a Roma per quasi un ventennio, dal 1634 al 1650 c. in relazione alle maggiori opere compiute in quegli anni nella fabbrica di S. Pietro.
Il 15 luglio 1634 riceveva un acconto di 30 scudi per due ringhiere nelle logge delle reliquie in S. Pietro (Pollak, 1932, p. 468). Tra il 1° marzo dell'anno successivo e il 6 sett. 1636 riceveva una quantità di "tegole in bronzo dalla cupola" del peso complessivo di 5.585 libbre e mezzo per eseguire i cancelli per le nicchie sopra le statue di S. Longino e S. Elena in S. Pietro (ibid., pp. 53, 510). Tra i primi incarichi affidati al D. in Vaticano vi è inoltre la fattura di una cassa di rame per contenere le reliquie del s. papa Caio, del 15 ag. 1634 (Bertolotti, 1879, p. 164).
Nel 1635 veniva incaricato di eseguire una cassa in bronzo per le spoglie di Matilde di Canossa, l'ultimo pagamento per la quale risale al 13 marzo 1644 (Pollak, 1932, p. 213). Il 7 marzo 1635 il D. riceveva 29 scudi per la fusione di una campana per la chiesa di Propaganda Fide (ibid., p. 58). Il 31 marzo 1637 veniva pagato per alcune riparazioni effettuate nel sepolcro di Sisto IV, danneggiato in seguito allo spostamento nella sacrestia nuova (ibid., p. 280). Un documento del 16 settembre dello stesso anno testimonia la partecipazione del D. alla esecuzione dell'organo "movibile" in S. Pietro (ibid., p. 58). Dal 24 ott. 1637 fino all'anno successivo sono documentati i pagamenti al D. per alcuni lavori preparatori relativi alla cattedra di S. Pietro, tra cui la fusione della Colomba dello Spirito Santo (ibid., pp. 185 ss.). Nel marzo 1641 il D. eseguiva il modello in cera per un candeliere in bronzo destinato all'altare maggiore di S. Pietro, per ordine e su disegno del Bernini (ibid., p. 423).
Altri documenti testimoniano la partecipazione del D. alla esecuzione della Fontana dei fiumi a piazza Navona. L'11 settembre del 1648, infatti, egli riceveva 25,20 scudi per due forme di gesso dello scoglio e per ornamenti non meglio specificati (Bertolotti, 1879, p. 165), lavoro che completò l'anno successivo, secondo la documentazione di due pagamenti fatti al D. (5 ottobre e 3 novembre), insieme con un certo Francuccio Francucci, per la fusione della colomba e del giglio che sarebbero stati posti in cima alla fontana. Nello stesso anno egli eseguiva alcuni lavori di fusione per le condutture dell'acqua di palazzo Pamphili (Bertolotti, 1885).
Le ultime notizie relative all'attività del D. risalgono intorno al 1650, quando aveva la bottega nella parrocchia di S. Lorenzo ai Monti (Roma, Arch. stor. d. Vicariato, Parrocchia di S. Lorenzo ai Monti, Stato d. anime, 1650, f. 27r). In quello stesso anno il D. eseguiva insieme con Cesare Sebastiani il calco in bronzo di tre statue antiche, il Germanico, il Discobolo stante ed il Fauno dormiente Giustiniani (Madrid, palazzo reale), secondo gli accordi presi con il Velázquez che le aveva commissionate per conto del re di Spagna Filippo IV (Haskell-Penny, 1984, pp. 42, 315).
Nel 1649, intanto, il D. aveva sostituito Orazio Albrizzi nei lavori di fusione per l'altare di S. Martina nella chiesa dei Ss. Luca e Martina, dove a partire dall'agosto 1652 lavorò in sua vece Giovanni Piscina, detto Artusi (Noehles, 1969).
Fonti e Bibl.: A. Bertolotti, Alcuni artisti sicil. a Roma nei secoli XVI e XVII…, in Arch. stor. sicil., IV (1879), pp. 164 s.; Id., Artisti bolognesi, ferraresi... in Roma nei secoli XV, XVI e XVII, Bologna 1885, p. 194; O. Pollak, Die Kunsttätigkeit unter Urban VIII, I, Wien-Augsburg-Köin 1928, pp. 35, 218; II, ibid. 1932, ad Indicem; M. e M. Fagiolo dell'Arco, Bernini, Roma 1967, schede 55, 57; K. Noehles, La chiesa dei Ss. Luca e Martina, Roma 1969, p. 104 n. 216, F. Haskell-N. Penny, L'antico nella storia del gusto, Torino 1984, pp. 42, 315 fig. 17; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, X, p. 22 (sub voce Duca, Giovan Pietro del).