Degnofa voi trovare ogni tesoro
. - Come risulta dalla rubrica preposta al testo poetico nei codici Laurenziano Rediano 184 e Chigiano L IV 131 che risalgono a una fonte comune del sec. XIV (cfr. Barbi, Studi 468), questo sonetto (Rime CXIII) risponde per le rime al sonetto Cercando di trovar che Cino aveva inviato al marchese Moroello Malaspina di Giovagallo; ma l'autore ne è D., che risponde appunto in nome del marchese (Laur.-Red. 184: " Sonetto di messer Cino da Pistoia Mando al marchese Malispina "; " Risposta fa Dante in persona del detto marchese ").
Senza la specifica indicazione del Rediano, il sonetto si trova anche nel Veronese 445, nel Casanatense 433 e nei suoi affini Trivulziano 1050 e Bolognese 1289. Fu stampato da Faustino Tasso nella sua edizione delle Rime di Cino (1589) come rispostadi D. al sonetto di Cino. Nell'edizione del 1921 il Barbi lo collocò nel libro VII (" Rime varie del tempo dell'esilio ") insieme con altri sonetti di corrispondenza fra D. e Cino, che precedono la canzone Amor, da che convien. Probabilmente i due sonetti appartengono al tempo dell'esilio di Cino (1301-1306), ma non si può escludere che siano di qualche anno più tardi.
D. risponde lodando Cino per la dolcezza dei suoi versi, che lo farebbero degno di trovare ogni tesoro, se non glielo impedisse la volubilità del suo cuore, mentre può dire di sé stesso (ma si ricordi che D. dovrebbe parlare in nome del marchese Moroello) che riesce a trovare quell'oro (la minera) in cui si purifica la virtù d'Amore. Colpa di Cino, dunque, se cerca inutilmente la " minera in oro ", come è colpa del suo difetto se il cieco non vede il sole. Conclude manifestando i suoi dubbi sulla sincerità di quanto Cino ha detto così elegantemente nel sonetto.
La risposta di D. è altrettanto allusiva della proposta di Cino, con in più l'ambiguità che al sonetto deriva dall'essere D. autore di esso e di parlare in nome del marchese.
Bibl. - F. Pellegrini, A proposito di una tenzone poetica fra D. e Cino, in " Giorn. stor. " XXXI (1898); Contini, Rime 200; D.A., Rime, a c. di D. Mattalia, Torino 1943, 210; Dante's Lyric Poetry, a c. di K. Foster e P. Boyde, Oxford 1967, II 325.