DEFORMITÀ (dal lat. deformĭtas; fr. difformité; sp. deformidad; ted. Missbildung; ingl. deformity)
Nella patologia umana significa ogni allontanamento permanente dalla normale forma o funzione delle singole parti del corpo. Comprende quindi tutte le anomalie stabili di forma che hanno la loro origine in alterazioni anatomiche, e tutte le deviazioni dal tipo fisiologico che accompagnano uno squilibrio funzionale, quale, per esempio, l'equinismo passivo, che si manifesta nella fase oscillatoria del passo, in un piede paralitico ciondolante. A questa definizione s'è giunti dopo la legge fondamentale di Wolff, che stabilisce i legami indissolubili tra forma e funzione. Le deformità ora derivano da un vizio di prima formazione (deformità congenite), ora sono la conseguenza della deformazione secondaria di parti per l'innanzi normalmente costituite (deformità acquisite). Le deformità congenite possono essere dovute a una causa interna, insita cioè nel germe, per un difetto primitivo del suo sviluppo (vitium primae formationis), come, per es., i mostri semplici o doppî, i mostri per difetto (labbro leporino) o per eccesso (polidattilia). Possono anche essere dovute a cause esterne che hanno agito secondariamente sull'embrione normalmente formato (traumi, pressioni meccaniche intrauterine anormali, malattie fetali: sifilide, infezioni, ecc.), come, per esempio, le amputazioni congenite, la pseudartrosi congenita, ecc. Le deformità acquisite possono originarsi da lesioni traumatiche (traumi ostetrici, per es., torcicollo; calli deformi da fratture, ecc.). Molte derivano da cause meccaniche che provocano un disturbo nelle funzioni statiche dell'apparato locomotore (per es., ginocchio valgo degli adolescenti, coxa vara, scoliosi, piede piatto, ecc.); ovvero nelle sue funzioni dinamiche (per es., ginocchio recurvato paralitico, piede torto paralitico, ecc.). Un grande numero di deformità acquisite deve la sua origine a malattie costituzionali, quali la rachitide, l'osteomalacia, la tubercolosi, la sifilide. I processi infiammatorî delle ossa e delle articolazioni possono dar luogo a deformità (per es., l'osteomielite, le svariate forme d'artriti, ecc.). Sono inoltre causa di deformità acquisite, diversi stati morbosi del sistema nervoso centrale e periferico (per es., contratture spastiche degli arti da polioencefalite, contratture secondarie a paralisi poliomielitiche, mano ad artiglio da paralisi del cubitale, torcicollo mentale, tic spasmodico, ecc.). Vi entrano tutte le mutilazioni.
La cura delle deformità è di spettanza dell'ortopedia (v.). Manca purtroppo tuttora una statistica precisa del numero degli storpî, paralitici e mutilati esistenti in Italia, ma, prendendo per paradigma le statistiche recenti delle altre nazioni si può calcolare esistano in Italia non meno di 240.000 deformi, e di questi circa 60.000 al di sotto di 15 anni. Il dovere sociale dell'assistenza a questi deformi ha un duplice scopo: la profilassi delle deformità e il loro trattamento ortopedico fino al massimo possibile ricupero funzionale, la rieducazione funzionale e professionale degli storpî paralitici e mutilati in scuole specializzate, per sottrarli all'ozio demoralizzatore e farli entrare nel consorzio dei lavoratori. Le statistiche più attendibili ci dimostrano che, mentre sopra 100 storpî, paralitici e mutilati, non sorretti dall'educazione professionale specializzata, soltanto il 30% riesce a mettersi in condizione di provvedere al proprio sostentamento e, degli altri, il 37% campa stentatamente, aiutato dalla famiglia o dai proprî simili e, infine, il 33% è completamente a carico della società, nelle scuole speciali meglio organizzate, 93% di questi inabili, riescono ad acquistare la loro completa indipendenza economica, anzi un buon numero di essi conquistano posizioni sociali eccellenti, con evidente vantaggio per la nazione. In Italia finora esiste una sola di queste scuole specializzate, a Milano (Gorla I), fondata da Pietro Carmine nel 1908; dal suo inizio al 1931 curò 1377 deformi.