defacciamento
s. m. Violazione informatica di un sito web, mediante la sostituzione della sua pagina iniziale.
• Dato che l’home page era stata cancellata, gli esperti in un primo momento non avevano neppure escluso un «defacciamento» come è avvenuto tempo fa per i siti della Casa Bianca e della Nasa. Come si verifica? Dall’esterno gli hacker cercano le falle del sistema di sicurezza del server ed entrano nel sito come amministratori, cancellando e modificando la prima pagina. Ma non avevano neppure escluso che avessero «inchiodato» il server inviando un numero impressionante di richieste, costringendo i tecnici a spegnerlo e riavviarlo. (Stefano Origone, Repubblica, 10 giugno 2008, Genova, p. IX) • è ormai noto come i giovani inizino il loro processo di radicalizzazione proprio online. Si iscrivono alle pagine Facebook, guardano cosa fanno i «veterani». Se non conoscono l’arabo usano le applicazioni di traduzione. Poi, se ci sono le capacità informatiche, si dedicano alla cyber jihad. Si inizia con qualche deface (defacciamento) cambiando il codice dei siti. Si «buca» l’account di qualche nemico. (Marta Serafini, Corriere della sera, 12 febbraio 2015, p. 9, Primo piano).
- Adattato dal s. ingl. defacement.
- Già attestato nella Repubblica del 26 agosto 2003, Bologna, p. V.
> defacement.