Deepwater horizon
<dìip u̯òotë hëràiʃn>. – Piattaforma per la coltivazione offshore di idrocarburi nel Golfo del Messico, in cui il 20 aprile 2010 si è verificato un incidente che ha causato il più grave inquinamento da petrolio in mare degli Stati Uniti. Il rilascio incontrollato di gas ad alta pressione (blowout) e la conseguente esplosione avvenuti alla testa del pozzo Macondo (in concessione alla British petroleum), situato circa 50 miglia al largo delle coste della Louisiana (a sud est di New Orleans) e alla profondità di 1500 m, ha provocato la distruzione totale dell’impianto di perforazione, 11 vittime, 17 feriti e la dispersione in mare di greggio in quantità ingente. Per circa tre mesi, prima che i tecnici riuscissero a collocare sul pozzo un tappo di fango e cemento alto 16 m e pesante 80 t, sono stati sversati in mare circa 4,9 milioni di barili di greggio con gravi conseguenze sugli ecosistemi marini (pelagici, bentonici, costieri con implicazioni sulla biodiversità riguardo anche alle popolazioni di uccelli e anfibi) e danni economici (pesca e industria ittica, turismo, ecc.) che potrebbero superare i 15 miliardi di dollari. La sequenza di errori tecnici che si ritiene all’origine dell’incidente, intervenuto dopo 11 giorni dal completamento delle operazioni di perforazione del pozzo e valutato in sede di esame peritale come evitabile, ha messo in evidenza la necessità di provvedimenti normativi e di interventi tecnologici unilaterali da parte dell’industria petrolifera per migliorare la gestione del rischio e aumentare la sicurezza degli impianti offshore.