decrescista
s. m. e f. Chi sostiene la positività della decrescita felice.
• Un altro sentimento (si spera elitario) fa capolino talvolta tra i decrescisti: per quanto amino le belle parole e le nobili dichiarazioni di intenti, tanto nutrono odio verso la civiltà, verso l’uomo tecnologico e progressista, perché attraverso la scienza ha rotto il patto con la natura e il sacro. (Antonio Pascale, Sole 24 Ore, 7 dicembre 2014, p. 38, Economia e società) • Non mi ricorda affatto Fabio Genovesi che al pari di [Edoardo] Nesi ambienta i suoi libri in Versilia, tuttavia scegliendo come protagonisti dei malati e dei precari. L’ennesimo decrescista, capace di intitolare un libro «Morte dei Marmi» (Laterza) e pertanto meritevole di tre anni di confino a Marina di Lesina, così vede la differenza e smette di lamentarsi del grasso che cola. (Camillo Langone, Giornale, 12 giugno 2015, p. 24, Album).
- Derivato dal s. f. decresc(ita) con l’aggiunta del suffisso -ista.
> decrescitista.