Scrittore romano di mimi (probabilmente 106 a. C. - 43 a. C.). Di famiglia equestre, fu costretto da Cesare, offeso per la sua mordacità, a calcare già anziano le scene come attore in un suo mimo, in competizione con il liberto Publilio Siro (e perdette così, come istrione, la dignità equestre). Pare che neppure in quell'occasione L. abbia risparmiato Cesare, che dichiarò vincitore Publilio Siro, ma restituì a L., con una grossa somma di denaro, l'anello distintivo dell'ordine equestre. Ci sono giunti il prologo del mimo discriminatorio (che però è serio, accorato per l'umiliazione e privo di trivialità mordace), altri frammenti minori e 43 titoli. Gli antichi notavano soprattutto la ricchezza e l'audace novità della lingua di Laberio.