DECAZES, Élie, duca
Uomo di stato, nato il 28 settembre 1780 a Saint-Martin-en-Laye, morto a Decazeville il 24 ottobre 1860. Avviato alla carriera giudiziaria, raggiunse nel 1810 il grado di consigliere della Corte d'appello. Esercitò pure le funzioni di consulente legale per il re Luigi Bonaparte e quelle di segretario presso Letizia Bonaparte. Aderì poi alla Restaurazione e fu tra i pochi che resistettero al disorientamento generale prodotto dal ritorno dall'isola d'Elba. Il D. si pose allora alla testa d'una compagnia di guardie nazionali mobilitate e la congedò soltanto dopo la partenza per le Fiandre di Luigi XVIII, il quale, tornato a Parigi, gli affidò la carica di prefetto di polizia della capitale; e toccò al D. di fronteggiare le esigenze degli eserciti stranieri d'occupazione, mentre il suo zelo gli fece assumere la responsabilità dell'arresto del maresciallo Ney. Eletto deputato in quella "chambre introuvable" che gli dimostrò una crescente ostilità, egli ebbe gran parte nell'ordinanza del 5 settembre 1816, che sciolse quella camera, ed esercitò quindi un'energica pressione sugli elettori per indirizzarne i voti nel senso della politica di temperato liberalismo e di riconciliazione nazionale voluta da Luigi XVIII, che lo nominò conte e pari di Francia. Il 29 dicembre 1818 il D. fu nominato ministro dell'Interno nel gabinetto Dessoles, e il 19 novembre 1819 assunse la presidenza del Consiglio dei ministri, accentuando vieppiù il suo distacco dalla destra e spostando la base della maggioranza parlamentare verso il centro sinistro. L'assassinio del duca di Berry, accaduto il 13 febbraio 1820, spezzò improvvisamente la carriera politica militante del D., tanto fu il clamore dei più ardenti fautori della casa reale contro il ministro, alla cui debolezza verso i partiti di sinistra si voleva far risalire la responsabilità del delitto. Nemmeno la protezione del re Luigi XVIII poté salvarlo da un movimento d'opinione che in poche ore aveva trasformato anche la situazione parlamentare, rendendo inevitabile la costituzione di un ministero di resistenza, che il duca di Richelieu consentì a presiedere. Mentre questo faceva votare una legislazione di difesa contro l'opposizione extralegale, il D., nominato duca, ministro di stato e ambasciatore a Londra, poté mantenersi in tale ufficio per quasi due anni, fino al 9 gennaio 1822. Non rifiutò quindi la sua adesione alla monarchia di luglio, anzi succedette al Sémonville come gran referendario della Camera dei pari. Luigi Filippo gli affidò missioni diplomatiche, come quella presso il re di Danimarca, dal quale ebbe il titolo, e il feudo ducale, di Glücksberg.