DECASILLABO
. Verso di dieci sillabe con ritmo ternario ascendente: le arsi sono dunque fisse sulla terza sillaba, la sesta e la nona. Per es.: Soffermáti sull'árida spónda. La cesura cade dopo il primo accento ritmico: è forte se coincide con la sillaba tonica, è debole se capita dopo l'intervallo di un'atona, o, più raramente, di due atone. Il verso è di antico uso: nel periodo delle origini si alternava con il novenario, come in Iacopone e in genere nella ballata. Modernamente è stato usato in strofe monocole: gli esempî migliori sono offerti dal Manzoni, dal Berchet, dal Giusti. La regolarità della cadenza lo rende monotono, ma efficace. Un decasillabo con accenti sulla terza, settima e nona sillaba fu adoperato dal Chiabrera nel quarto verso della strofa alcaica, che egli per primo imitava nella lirica in volgare.