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DEBILITÀ CONGENITA

di Angiola BORRINO - Enciclopedia Italiana (1931)
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DEBILITÀ CONGENITA (dal lat. debilitas; fr. faiblesse congénitale; sp. debilidad congénita; ted. Lebensschwäche; ingl. congenital debility)

Angiola BORRINO

Speciale condizione di bambini che, per cause varie, nascono meno preparati e meno resistenti alla vita extrauterina, per i quali i primi mesi e spesso i primi anni sono più difficili e malsicuri, e che perciò hanno bisogno di cure speciali: tali sono i bambini prematuri, cioè nati prima del termine normale della gravidanza e i deboli (detti anche immaturi) che, sebbene portati fino al termine, nascono danneggiati da malattie fetali o da infezioni congenite, come la sifilide, o da condizioni ereditarie (genitori malati o indeboliti).

Sia i bambini deboli sia quelli prematuri hanno comuni: il peso inferiore alla norma e la maggiore superficie corporea, quindi la maggiore dispersione di calore, aggravata dall'incapacità di regolare la propria temperatura, per cui facilmente la temperatura dei bambini scende sotto la norma o sale molto al disopra; una minore completezza funzionale degli apparati della digestione e della nutrizione generale, per cui la loro alimentazione è più difficile e il loro accrescimento malsicuro; una maggiore vulnerabilità della pelle e delle mucose, che facilmente presentano lesioni e permettono la penetrazione di germi nel sangue; infine una grande tendenza alle infezioni generalizzate, o sepsi, per cui la più lieve infezione può essere rapidamente mortale.

Tag
  • GRAVIDANZA
  • INFEZIONE
  • SIFILIDE
  • SEPSI
Vocabolario
debilità
debilita debilità s. f. [dal lat. debilĭtas -atis], letter. – Debolezza, mancanza di forze, d’energia. Nel linguaggio medico, d. (o debolezza) congenita, la condizione del neonato prematuro o immaturo, di precario adattamento alla vita...
debile
debile débile agg. [dal lat. debĭlis], ant. o region. – Debole: Vive in speranza d. e fallace (Petrarca). ◆ Avv., ant., debilménte e debileménte.
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