DEBILITÀ CONGENITA (dal lat. debilitas; fr. faiblesse congénitale; sp. debilidad congénita; ted. Lebensschwäche; ingl. congenital debility)
Speciale condizione di bambini che, per cause varie, nascono meno preparati e meno resistenti alla vita extrauterina, per i quali i primi mesi e spesso i primi anni sono più difficili e malsicuri, e che perciò hanno bisogno di cure speciali: tali sono i bambini prematuri, cioè nati prima del termine normale della gravidanza e i deboli (detti anche immaturi) che, sebbene portati fino al termine, nascono danneggiati da malattie fetali o da infezioni congenite, come la sifilide, o da condizioni ereditarie (genitori malati o indeboliti).
Sia i bambini deboli sia quelli prematuri hanno comuni: il peso inferiore alla norma e la maggiore superficie corporea, quindi la maggiore dispersione di calore, aggravata dall'incapacità di regolare la propria temperatura, per cui facilmente la temperatura dei bambini scende sotto la norma o sale molto al disopra; una minore completezza funzionale degli apparati della digestione e della nutrizione generale, per cui la loro alimentazione è più difficile e il loro accrescimento malsicuro; una maggiore vulnerabilità della pelle e delle mucose, che facilmente presentano lesioni e permettono la penetrazione di germi nel sangue; infine una grande tendenza alle infezioni generalizzate, o sepsi, per cui la più lieve infezione può essere rapidamente mortale.