Martin, Dean
Nome d'arte di Dino Crocetti, cantante e attore cinematografico statunitense, di origine italiana, nato a Steubenville (Ohio) il 17 giugno 1917 e morto a Los Angeles il 25 dicembre 1995. Con l'aspetto piacente da svagato latin lover, con il sorriso accattivante e una sorta di indolenza mediterranea che caratterizzò tutta la sua vita, privata e artistica, M. raggiunse una grande popolarità tra gli anni Cinquanta e Sessanta, come cantante, entertainer, attore. Anche se non divenne mai una delle grandi star di Hollywood e la sua immagine rimane legata a ruoli di coprotagonista, il suo nome comparve per diversi anni negli elenchi degli attori cinematografici di maggior richiamo. Diretto da noti registi, al fianco dei divi più carismatici, seppe comunque conquistarsi una solida posizione nel mondo dello spettacolo, anche grazie ai grandi successi discografici e televisivi.
Figlio di immigrati italiani, lasciò presto gli studi, più per insofferenza che per problemi economici, e intraprese numerosi lavori, tra cui quelli di benzinaio, minatore, pugile, trasportatore di whisky di contrabbando, croupier. La sua carriera artistica ebbe inizio proprio sui palcoscenici dei nigthclub e delle case da gioco come cantante, naturalmente con un repertorio di canzoni italiane e uno stile da crooner alla Bing Crosby. Ma la prima fase della carriera cinematografica rimane legata indissolubilmente al nome di Jerry Lewis. Avendo già raggiunto un notevole successo come coppia comica sui palcoscenici e in trasmissioni radiofoniche, 'Martin e Lewis' vennero scritturati dalla Paramount Pictures nel 1949, anno del loro film d'esordio My friend Irma (La mia amica Irma) diretto da George Marshall. Seguirono ben diciotto film nell'arco di sette anni, commedie brillanti di impatto comico non sempre efficace ma molto apprezzate dal pubblico. Costruiti secondo una formula prestabilita, questi film vedono M. relegato al ruolo di spalla rassicurante e moderatrice, un po' irrigidito nelle sue esibizioni canore, con un aspetto da bravo ragazzo dai sani principi necessario a stemperare, anche fisicamente, la comicità imprevedibile e parossistica di Jerry Lewis. Tra i migliori vanno segnalati: You're never too young (1955; Il nipote picchiatello) diretto da Norman Taurog, Artists and models (1955; Artisti e modelle) e Hollywood or bust (1956; Hollywood o morte!) entrambi di Frank Tashlin. Quest'ultimo film segnò anche la fine del sodalizio tra i due attori e determinò per M. la necessità di costruirsi una sua individualità artistica. Già due anni dopo ebbe l'opportunità di misurarsi in un ruolo drammatico nel film corale di Edward Dmytryk The young lions (I giovani leoni): al fianco di Marlon Brando e Montgomery Clift, l'attore diede prova di insospettate doti interpretative nella parte di un impresario teatrale coinvolto, suo malgrado, nell'evento bellico, che nel finale riscatta la sua codardia più per lealtà che per patriottismo. Seguirono altri due personaggi decisamente convincenti: il disilluso giocatore d'azzardo di Some came running (1959; Qualcuno verrà) di Vincente Minnelli, con Frank Sinatra e Shirley MacLaine, e il vicesceriffo alcolizzato di Rio Bravo (1959; Un dollaro d'onore), western memorabile di Howard Hawks, considerata la migliore interpretazione di M., che anche questa volta dimostrò di trovarsi perfettamente a suo agio in un ruolo di perdente capace di riscatto finale, grazie alla solidarietà del suo amico sceriffo (John Wayne). Gli anni Sessanta lo videro interprete di numerosi film di grande successo, a partire da quelli girati con il potente clan di Frank Sinatra, al quale M. era legato da stretta amicizia, tra questi Ocean's eleven (1960; Colpo grosso) di Lewis Milestone, e Robin and the seven hoods (1964; I 4 di Chicago) di Gordon Douglas. Nell'ambito del genere western vanno ricordati The sons of Katie Elder (1965; I quattro figli di Katie Elder) diretto da Henry Hathaway, ancora al fianco di John Wayne, mentre tra le commedie brillanti Kiss me, stupid (1964; Baciami, stupido), film irriverente e scanzonato di Billy Wilder, dove M. interpreta sé stesso ironizzando sullo stereotipo del cantante italoamericano amante dell'alcol, del fumo e delle belle donne. Sempre agli anni Sessanta appartiene il personaggio dell'agente segreto Matt Helm, protagonista del film The silencers (1966; Matt Helm il silenziatore) di Phil Karlson e dei successivi tre sequels, risposta hollywoodiana, poco convincente, alla moda che si stava affermando in quel periodo del genere spionistico britannico.
A dispetto dell'aria noncurante e sorniona, M. fu un uomo di spettacolo di grande mestiere e un abile improvvisatore; il suo talk show televisivo per la NBC, imperniato perlopiù sulle gag di un alcolista, andò avanti per ben nove anni (1965-1974) registrando ogni volta un alto indice d'ascolto e notevole successo.
A partire dagli anni Settanta furono rare le sue partecipazioni cinematografiche: da ricordare i due film diretti da George Seaton, Airport (1970), dove interpreta il ruolo del pilota seduttore, e il western Showdown (1973; A viso aperto) al fianco di Rock Hudson, e ancora i due car-movies comici di Hal Needham The cannonball run (1981; La corsa più pazza d'America) e The cannonball run II (1984; La corsa più pazza d'America n. 2). Fu costretto ad abbandonare definitivamente le scene a causa dell'insorgere di una malattia nel 1989, durante una tournée effettuata con Sammy Davis Jr e a Frank Sinatra.
M. Freedland, Dino: the Dean Martin story, London 1984; N. Toshes, Dino: living high in the dirty business of dreams, New York 1992.