DE WETTE, Wilhelm Martin Leberecht
Teologo protestante, nato a Ulla presso Weimar nel 1780, morto a Basilea nel 1849. Libero docente a Jena nel 1805, divenne professore ordinario in Heidelberg, ove subì molto l'influenza delle idee di J. Fr. Fries. Nel 1810 passò a Berlino, ove ebbe polemiche e lotte con i pietisti; deposto dall'insegnamento nel 1819, si ritirò a Weimar, e nel 1822 passò all'università di Basilea, ove fu osteggiato sia dai pietisti sia dai razionalisti. Morì nel 1849.
Teologo acuto, diede particolare importanza alle influenze estrinseche storiche e sociali rispetto al cristianesimo. Nella critica biblica, sia dell'Antico sia del Nuovo Testamento, lasciò tracce profonde, pur seguendo sostanzialmente le direttive del Herder. Sostenne anche la necessità di un più stretto collegamento tra filosofia e discipline teologiche, onde si può considerare il fondatore di quella psicologia della religione, che spiega i dogmi tradizionali come l'espressione in una forma simbolica d'idee religiose che si affacciano immediate all'intuizione.
Opere: Traduzione tedesca dell'Antico Testamento (1809) e del Nuovo (1814); Lehrbuch der christlichen Dogmatik, voll. 2, 1813-1816; Lehrbuch der historisch-kritischen Einleitung in die Bibel: Alten u. neuen Testaments, Berlino 1817; 6ª ed., 1869; Über Religion und Theologie, 1815; 2ª ed., 1821; Briefe, Sendschreiben und Bedenken Luthers, voll. 5, 1825-1828; Christliche Sittenlehre, voll. 3, Berlino 1819-1821; Über die Religion, Berlino 1827; Theodor oder des Zweiflers Weihe, voll. 2, Berlino 1822; 2ª ed., 1828; Wesen des christl. Glaubens, 1846.
Bibl.: R. Otto, Kantisch-Frie'sche Religionsphilosophie und ihre Anwendung auf die Theologie, 2ª ed., Tubinga 1921; G. Weiss, W. M. L. de Wette, in Christl. Welt, 1911, p. 266 seg.