DE SCHWARZ, Maria Giuseppina
Nacque a Trieste il 2 ag. 1909 da Lotario, ufficiale della marina austroungarica, e da Lucia Kapsa. La madre era di origine polacca, il padre austrotedesco. I legami con queste nazioni influirono profondamente sulla vita della D. e dei suoi familiari, in seguito agli sconvolgimenti prodotti dalle due guerre mondiali. I genitori presero entrambi la cittadinanza italiana dopo il 1918. La D. frequentò le scuole secondarie in Polonia, presso il confine tedesco. Si iscrisse poi all'università di Monaco di Baviera, dove studiò matematica, fisica e astronomia (avendo tra i suoi professori Arnold Sommerfeld) e diritto. Nelle materie giuridiche conseguì nel 1932 il diploma di Referendar; nel 1933 superò magna cum laude l'esame di laurea in matematica con fisica e astronomia, avendo relatore C. Carathéodory. La tesi, dal titolo Das Delaunysche Problem der Variationsrechnung in kanonischen Koordinaten, fu pubblicata nei Mathematische Annalen, CX (1934), pp. 357-389.
Nonostante gli esiti brillanti degli studi, la D. non ebbe vita facile in Germania. Per motivi che presumibilmente dipendono dalla sua avversione al nazionalsocialismo, trascorse fino alla fine della seconda guerra mondiale anni difficili, non riuscendo a sviluppare ulteriormente la propria carriera accademica, nonostante un breve periodo trascorso presso K. Menger all'università di Vienna prima dell'Anschluss dell'Austria alla Germania nel 1938. Allo scoppio della guerra mondiale riuscì a trovare a Berlino, senza dover aderire esplicitamente al nazismo, un modesto impiego legato alle sue competenze giuridiche, che le consentì di proseguire negli studi di matematica.
In questi anni pubblicò sui Mathematische Annalen due lavori di notevole livello di astrazione e generalità su problemi di calcolo delle variazioni e di equazioni differenziali (Über Kurvenpunkträume und ihre Anwendung auf Variationsprobleme mit höheren Ableitungen, CXV[1938], pp. 273-295, e Eine Methode zur Verallgemeinerung der gewönlichen Differentialgleichungen, CXVIII [1941-43], pp. 497-517).
Al termine della guerra poté finalmente dedicarsi al settore a lei ugualmente congeniale della matematica applicata, lavorando a problemi di aereodinamica, dapprima per conto delle forze di occupazione francesi in Baviera presso il Centro di ricerche aereonautiche, quindi a Parigi, come "ingénieur de recherches" all'Office national d'etudes et de recherches aérospatiales (ONERA). Le sue ricerche in questo settore riguardarono principalmente la vibrazione di ali nel volo subsonico e supersonico, uno tra i problemi più importanti dell'aereodinamica del dopoguerra.
Nel dicembre 1949 si trasferì a Roma, chiamata dal professore M. Picone quale consulente ordinario presso l'Istituto nazionale per le applicazioni del calcolo (INAC); questa offerta le dava finalmente la possibilità di dedicarsi interamente alla ricerca scientifica, e all'Istituto rimase per diciotto anni, fino alla morte.
Le ricerche svolte dalla D. per l'INAC riguardarono svariate questioni avanzate di matematica applicata: problemi di teoria della elasticità (cfr. Determinazione delle frequenze e delle linee nodali di una membrana ellittica oscillante con contorno fisso, in Pubblicaz. dell'Ist. naz. per le applicazioni del calcolo, n. 302, Roma 1951; Effetti flessionali di carichi sui bordi trasversali di volte cilindriche circolari, in Rend. d. Acc. naz. dei Lincei, cl. di sc. fis., mat. e nat., s. 8, XX (1956), pp. 49-55; Sulla torsione di prismi cavi regolari, in Pubblicaz. dell'Ist. naz. per le applicazioni del calcolo, s. 2, n. 371, Roma 1953; Über das Verhalten der Torsionsfunktion in der Nähe von einspringenden Ecken massiver und hohler Stäbe, in Österreichisches Ingenieur-Archiv, VII (1957), pp. 88-100; altri lavori connessi coi precedenti riguardano l'instabilità di archi e gli spostamenti di una piastra elettrica isotropa in condizioni opportune di propagazione (come, ad es., Su alcune questioni analitiche concernenti il calcolo del coefficiente di assorbimento acustico di cilindri rivestiti di feltro di vetro, in Rend. d. Acc. naz. dei Lincei, cl. di sc. fis. mat. e nat., s. 8, X [1951] pp. 152-155; Tensioni e correnti in un cavo pupinizzato, in Atti della Acc. d. scienze di Torino, LXXXIX [1954-55], pp. 193-207 [con L. M. Ventura]; Tensioni e correnti in una linea pupinizzata dissipativa, in Annali di matematica pura e applicata, s. 4, XL [1955], pp. 349-364) e di calcolo numerico automatico. Si occupò anche, seguendo una non mai smentita inclinazione, di problemi di matematica pura (Sui principi geometrici del teorema di unicità per le equazioni differenziali ordinarie, in Ricerche di matematica, I [1952], pp. 167-184) e proseguì gli studi di aerodinamica supersonica iniziati a Parigi (Oscillazioni armoniche di ali triangolari con bordo d'attacco supersonico, in L'Aereotecnica, XXXI[1951], pp. 288-299), in collaborazione anche con la Scuola di ingegneria aeronautica diretta dal professor A. Eula (scrivendo, tra l'altro, l'Appendice del lavoro dello stesso Eula, Caratteristiche aereodinamiche di ali a freccia con bordo d'attacco subsonico, in Pubblicazioni dell'Istituto nazionale per le applicazioni del calcolo, n. 433, Roma 1954, Appendice).
I risultati di queste ricerche furono da lei comunicati a numerosi congressi scientifici internazionali. Come corollario all'attività di ricerca, svolse per conto dell'INAC una consistente attività di recensioni e traduzioni di opere matematiche; mantenne da Roma la collaborazione al Zentralblatt für Mathematik und ihre Grenzgebiete.
La D. svolse contemporaneamente una pregevole attività didattica, seguendo numerose tesi di laurea svolte presso l'INAC. Nel 1954 conseguì la libera docenza in fisica matematica e da allora tenne presso l'università di Roma corsi liberi sull'elettrodinamica classica, nei quali seguiva l'impostazione scientifica del suo antico maestro Sommerfeld.
Negli ultimi anni di vita si dedicò con impegno alla elaborazione e alla compilazione di numerose tabelle per il Manuale per il calcolo delle volte cilindriche sottili, pubblicato per conto dell'INAC sotto la direzione del professor G. Krall. Il manuale vide la luce pochi mesi dopo la morte tragica per suicidio della D., avvenuta a Roma il 18 luglio 1957.
Fonti e Bibl.: Necrol. in Corriere della sera, 24 luglio 1957, p. 6; in Boll. dell'Unione matematica ital., II (1957), pp. 732 ss.; F. G. Tricomi, Matematici italiani del primo secolo dello Stato unitario, in Mem. dell'Acc. d. sc. di Torino, cl. di sc. mat., fis. e nat., s. 4, I (1961), p. 100.