DE PICCOLELLIS
Musicisti e organologi, attivi nei secc. XIX-XX.
Giovanni nacque a Napoli il 25 genn. 1839 dal marchese Ottavio, colonnello distintosi nelle guerre napoleoniche, e da Elisa d'Aubenton. Iniziò ad occuparsi con regolarità di musica e di strumenti musicali soprattutto da quando il figlio Ottavio intraprese lo studio del violoncello. Trasferitosi a Firenze nel 1874, iniziò uno studio sistematico sulle origini delle principali famiglie di liutai italiani, svolgendo in particolare le sue ricerche a Cremona. Nel 1885 pubblicò a Firenze l'opera Liutai antichi e moderni, cui aggiunse l'anno successivo l'appendice Genealogia degli Amati e dei Guarnieri, edita sempre a Firenze, che si avvaleva dei dati raccolti da G. Bazzi nei registri delle antiche parrocchie cremonesi.
Membro onorario dell'Accademia del Reale Istituto musicale di Firenze, nel 1889 fece parte della commissione incaricata dalla stessa Accademia di valutare la qualità di alcuni strumenti musicali di proprietà dell'Accademia stessa. I risultati dell'indagine vennero pubblicati da Giovanni nel saggio Della autenticità e pregio di taluni strumenti ad arco appartenenti al R. Istituto musicale di Firenze, Firenze 1889. Nel 1892 Giovanni si trasferì a Napoli. La morte lo colse il 28 ott. 1912 a San Nicola la Strada (Caserta).
Gli studi di Giovanni, seppur sopravanzati dalla attuale musicologia, mantengono un notevole valore storico e si pongono alla base della storiografia musicale moderna. L'opera principale, Liutai antichi e moderni, note critico-biografiche per Giovanni de Piccolellis, pubblicata originariamente in soli duecento esemplari, è stata ristampata anastaticamente in Bibliotheca musica Bononiensis, III, Bologna 1980.
Il volume, che tratta inizialmente l'origine degli strumenti ad arco in Europa, con particolare riferimento al violino, considera in secondo luogo le principali scuole violinistiche italiane, fiamminghe, tedesche, francesi e inglesi. Contiene inoltre ventiquattro tavole con strumenti e schede di celebri liutai. La successiva appendice, Genealogia degli Amati e dei Guarnieri, secondo i documenti ultimamente ritrovati (cit.), suddivisa in tre capitoli, è di rilevante importanza per la quantità di notizie reperite, in fonti cremonesi, fra "gli atti e stati d'anime delle antiche parrocchie dei Ss. Faustino e Giovita e di S. Donato".
Ottavio, figlio di Giovanni e di Anna Starace, nacque a Napoli il 21 marzo 1861. Intraprese gli studi musicali, sotto la guida di G. Giarritiello, docente di violoncello al conservatorio di musica di Napoli. Trasferitosi con la famiglia a Firenze, continuò la pratica del violoncello con I. Sbolci, e contemporaneamente frequentò la facolta di ingegneria di Pisa. Dopo la laurea si recò in Belgio, dove seguì corsi di perfezionamento musicale con J. Servais, docente di violoncello al conservatorio di Bruxelles; studiò armonia con J. Dupont, composizione con H. F. Kufferath e direzione d'orchestra con F. A. Gevaert.
Vincitore di un primo premio al conservatorio e del "Prix d'excellence", Ottavio ebbe l'opportunità di esibirsi a Londra come solista e in formazioni orchestrali: fece parte del trio di E. Ysaÿe e suonò con la London Philharmonic Orchestra. Compì tournées in Germania, negli Stati Uniti e successivamente in Italia, dove rientrò all'inizio degli anni Novanta.
Sposatosi nel 1891 con Alice Fabbri, stabili la residenza a Firenze, ove nel 1896 fondò la Società sinfonica Cherubini, intraprendendo una lunga attività direttoriale. Animatore e finanziatore di questa associazione musicale, si interessò alla diffusione del repertorio sinfonico e cameristico a Firenze. Dopo la chiusura nel 1908 della Società sinfonica, Ottavio tentò di fondere in un'unica associazione la Società orchestrale fiorentina di I. Sbolci con la società Orfeo di E. Brizzi. Sempre nel 1908 diresse al Corea di Roma, per i concerti annuali dell'Accademia di S. Cecilia, la Sinfonia n. 8 di Beethoven, nonché brani di C. M. Weber, G. F. Händel, R. Wagner, P. Cornelius e C. Cui.
Ritiratosi negli anni seguenti a vita privata, creò nella propria dimora un cenacolo di artisti, tra cui O. Borrani, T. Signorini, S. Lega, G. Abbati, G. Fattori e altri, i quali si riunivano per discutere di arte ed eseguire musica da camera.
Morì a Firenze il 12 maggio 1928.
Appassionato collezionista, raccolse diversi strumenti musicali, fra cui il suo Ruggieri, ed una serie di quadri appartenenti alla scuola dei macchiaioli. Fu autore di vari pezzi per violoncello, alcuni dei quali pubblicati in Inghilterra, e di due quartetti inediti, dei quali non si hanno altre notizie.
Fonti e Bibl.: E. Consolo, O. D., in Rivista musicale italiana, XXXV (1928), p. 514; L. Forino, Il violoncello, il violoncellista ed i violoncellisti, Milano 1930, pp. 8, 24, 33, 57, 100, 103, 124 (per Giovanni), 391 (per Ottavio); S. Martinotti, Ottocento strumentale ital., Bologna 1972, p. 146 (per Ottavio); L. Malusi, Il violoncello, Padova 1973, p. 66 (per Giovanni); F. Mompellio, in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, X, Kassel 1973, coll. 1246 s.; A. De Angelis, Diz. dei musicisti, Roma 1928, p. 179; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, II, p. 277; Dict. universel des luthiers, Bruxelles 1951, p. 278; A. Bonaccorsi, Nuovo diz. musicale Curci, Milano 1954, p. 375; A. Della Corte-G. M. Gatti, Diz. di musica, Torino 1956, p. 480; Diz. della musica Ricordi, II, p. 39; Enc. della musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 272; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti. Le biografie, II, p. 461; V. Spreti, Encicl. storico-nobiliare ital., V, p. 324.