• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

DE LEYVA, Virginia Maria

di Giulio Natali - Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
  • Condividi

DE LEYVA, Virginia Maria

Giulio Natali

È la famosa "Monaca di Monza", Marianna De Leyva. Nacque nel 1575 a Milano, e vi morì il 7 gennaio 1650.

Costrettavi dal padre Martino, conte di Monza, il 12 settembre 1591 pronunziava i voti religiosi tra le umiliate, assumendo il nome di suor Virginia Maria. Dopo i primi lenti e tristi anni, pronta d'ingegno e affettuosa, fu prescelta maestra delle educande. Intanto esercitava atti d'autorità feudale come contessa di Monza, da tutti chiamata "la Signora". Da una trista relazione con Giovanni Paolo Osio, giovane ribaldo già macchiatosi di assassinio, la cui casa era attigua al monastero, nacquero nel 1602 e nel 1603 due figli. Parve allora alla Signora che il legame con l'Osio fosse un suo intangibile e naturale diritto, sancito dalla maternità. La necessità del segreto spinse l'Osio a tre nuovi omicidî; arrestato, scrisse nel 1607 al card. Borromeo per scolparsi; in tal modo lo illuminò sui gravi fatti che avvenivano nel monastero di Monza: fatti che la stessa suor Virginia gli confermò, vinta dalla benevolenza e fermezza di lui, protestando peraltro che era stata gettata nel chiostro contro sua volontà, ch'era donna da marito e poteva darsi a chi aveva prescelto. Intanto l'Osio, fuggito dal castello di Pavia dove era stato rinchiuso, aveva tentato due altri omicidî in persona di due monache che servivano la Signora; condannato in contumacia a orribile morte (25 febbraio 1608), si rifugiò in casa di un creduto amico, che lo uccise. Suor Virginia, che, come risultò dal processo, non aveva avuto nessuna complicità nei delitti dell'Osio, fu condotta nel monastero delle benedettine, detto del Bocchetto, a Milano; trasferita poi in quello delle pentite di S. Valeria, murata viva in una cella, vi rimase fino al 25 settembre 1622, in santa espiazione.

Imbattutosi, leggendo il Ripamonti, nella narrazione di questi fatti, il Manzoni ne prese l'abbrivo per la creazione di Gertrude e di Egidio, la cui storia narrò in parte, ampiamente negli Sposi Promessi, sobriamente nei Promessi Sposi. È noto che G. Rosini imbastì un romanzaccio, La Signora di Monza (1833), con la pretesa di "seppellire i Promessi Sposi".

Bibl.: T. Dandolo, La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, Milano 1855; L. Zerbi, La Signora di Monza, in Archivio storico lombardo, 1890; A. Locatelli Milesi, La Signora di Monza, in Archivio storico lombardo, 1890; A. Locatelli Milesi, La Signora di Monza nella realtà, Milano 1924; e tutti i commentatori dei Promessi Sposi. Sull'episodio manzoniano specialmente: N. Busetto, La genesi e la formazione dei "Promessi Sposi", Bologna 1921, p. 111. Per il confronto fra l'episodio manzoniano e la Religieuse del Diderot, L. Russo, Manzoni poeta e Diderot oratore, in Ritratti e dis. storici, Bari 1937, p. 242 segg.

Vedi anche
Borromèo, Federico Cardinale, arcivescovo di Milano (Milano 1564 - ivi 1631); dopo aver assunto l'abito ecclesiastico (1580), studiò a Bologna e nel collegio istituito a Pavia dal cugino s. Carlo B.; morto il quale, passò (1586) a Roma ove fu creato cardinale (1587) e, ricevuto il sacerdozio, cardinale prete di S. Maria ... De Leyva, Antonio Uomo d'armi spagnolo (n. in Navarra 1480 circa - m. Aix-en-Provence 1536). Si distinse a Ravenna (1512) e all'assedio di Pavia (1524-25). Fu poi capitano generale della lega di stati italiani costituita da Carlo V (1533); organizzò a Fossano un'efficace resistenza contro Francesco I. Nel 1536 ideò il ... Ludovico Sforza duca di Milano, detto il Moro Figlio (Vigevano 1452 - Loches, Francia, 1508) di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti; reggente (1480) per il nipote Gian Galeazzo, ne usurpò il potere. Dapprima alleato del Regno di Napoli, si avvicinò poi al re di Francia Carlo VIII (1492). Investito del ducato di Milano (1494) da Massimiliano ... Giovanni Carlo I re di Spagna Nipote (n. Roma 1938) del re di Spagna Alfonso XIII, figlio di Giovanni di Borbone-Spagna, conte di Barcellona, e di María Mercedes di Borbone-Napoli. Nel luglio 1969 Franco lo designò suo successore "a titolo di re". Assunta la reggenza nel 1974 e nel 1975, in occasione di due malattie di Franco, alla ...
Tag
  • MONACA DI MONZA
  • PROMESSI SPOSI
  • ESPIAZIONE
  • BOLOGNA
  • DIDEROT
Altri risultati per DE LEYVA, Virginia Maria
  • De Leyva, Virginia Maria, detta la "Signora di Monza"
    Enciclopedia on line
    Nobildonna (Milano 1575 - ivi 1650); costretta dal padre Martino conte di Monza, la De L. entrò in convento fra le umiliate (1591); più tardi cominciò a esercitare autorità feudale come contessa di Monza (e perciò veniva da tutti chiamata "la Signora"). Da una sua relazione con G. P. Osio, giovinastro ...
  • LEYVA, Virginia Maria de
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 65 (2005)
    Massimo Carlo Giannini Figlia di Martín, conte di Monza, e di Virginia Marino, nacque a Milano tra il dicembre 1575 e l'inizio del 1576. Al battesimo ricevette il nome di Marianna. Visse i suoi primi mesi di vita nel palazzo Marino, simbolo del potere economico e politico del nonno materno, Tommaso, ...
Vocabolario
virgìnia
virginia virgìnia s. m., invar. – È propriam. il nome di uno degli Stati Uniti d’America (Virginia), usato per denominare il tabacco proveniente dalle coltivazioni di quella regione, e anche un tipo di sigaro, originariamente fatto con...
virginiano
virginiano agg. e s. m. (f. -a). – Della Virginia, stato del Sud atlantico degli Stati Uniti d’America; abitante, originario o nativo della Virginia.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali