DE BELLIS, Giovanni Battista
Nacque a Itri (nell'odierna provincia di Latina) probabilmente verso gli anni 1580-85. Visse ed operò, almeno tra il 1608 e il 1614, a Napoli come attestano le dediche del suo Primo libro de' madrigali a cinque voci (Napoli, S. Bonino, 1608) e del Secondo libro de' madrigali acinque voci (Napoli, G. B. Gargano e L. Nucci, 1614); i due libri di madrigali sono dedicati rispettivamente ai due nobiluomini napoletani Diomede Carafa duca di Maddaloni e Luigi Carafa principe di Stigliano, fatto che autorizza a ipotizzare un legame di dipendenza del D. dalla potente famiglia napoletana. Successivamente, almeno dal 1619 fino alla morte (1637 circa), fu organista e maestro di cappella del duomo di Gaeta. È proprio dalla cittadina di Gaeta che il D. firma le dediche di altre due sue raccolte madrigalistiche. Il primo libro di madrigali a quattro voci (Napoli, G. B. Gargano e M. Nucci, 1619), dedicato al card. Orazio Lancellotti, con il quale il compositore non aveva però avuto contatti diretti, e Il terzo libro di madrigali a cinque voci (Napoli, O. Beltrano, 1623), dedicato a tal Giacomo Vento "barone d'Herera et signor di Borromea"; la "venuta" in Gaeta di quest'ultimo, "cavaliere non men compito che virtuoso et specialmente amatore et intendente della musica", costituì molto probabilmente per il musicista un'occasione per servire il nobiluomo con la sua produzione musicale.
Pietro Della Valle, nel suo saggio Della musica dell'età nostra (1640), menziona, tra i migliori esempi del genere, le "galanti canzonette alla napolitana" del D., apparse "pochi anni addietro", con un Lamento d'Orfeo aggiunto "in ultimo, a concorrenza forse dell'Euridice", dove il compositore mostrò "quanto sapeva far bene di grave, di recitativo e di tutto". "Gran disgusto" provò lo stesso Della Valle, quando tre anni prima, recatosi a Gaeta, non aveva più trovato in vita il De Bellis. A tutt'oggi non ci è dato di conoscere il libro di "canzonette alla napolitana" menzionate dal Della Valle, identificabile forse con L'armonia hydnana libro secondo o con le Frottole, apparse insieme a mottetti e salini, figuranti nell'Indice dei libri di musica della libreria di Federico Franzini (Roma, Mascardi, 1676:Mischiati); entrambi questi due libri sono oggi perduti. Il D. compose anche musica sacra, pubblicando i già citati Mottetti e salmi dell'Indice delFranzini, e un salmo a quattro voci nei Salmi delle compiete (Napoli, M. Magnetta, 1620).
Queste musiche sacre non furono probabilmente le sole pubblicate dal musicista; nell'avviso "a' lettori" posto in fondo al Primo libro di madrigali a quattro voci, egli annunciava infatti l'edizione di una "terza muta di madrigali a cinque con la seconda di cose ecclesiastiche".
Purtroppo la perdita di gran parte delle composizioni del D. non consente di formulare giudizi sulla sua produzione madrigalistica che, secondo quanto testimoniato dai contemporanei, non fu priva di pregi, sebbene viziata da una tendenza al mantenimento di formule tradizionali che lo tennero lontano da cromatismi e nuove soluzioni tecnico-espressive verso cui andava orientandosi il gusto dei suoi contemporanei. Frequenti appaiono i procedimenti imitativi e soltanto nel Terzo libro dei madrigali il D. sembra avvicinarsi allo stile del madrigale napoletano in cui si evidenzia una più fluida e scorrevole tessitura melodica.
Morì a Gaeta intorno al 1637.
Fonti e Bibl.: P. Della Valle, Della musica dell'età nostra che non è punto inferiore, anzi è migliore di quella dell'età passata [1640], pubblicato in A. Solerti, Le origini del melodramma, Torino 1903, pp. 148-179; Bibliogr. della musica ital. vocale profana pubblicata dal 1500 al 1700, Pomezia 1977, pp. 456-59; K. A.Larson, D. G. B., in The New Grove's Dict. of Music and Musicians, V, p. 591; O. Mischiati, Indici, cataloghi e avvisi degli editori e librai musicali ital. dal 1591 al 1798, Firenze 1984, p. 250 (XII, 125-126).